Rutelli: «Quello di presidente della Biennale è un lavoro magnifico, ma io non posso»

Il presidente della Biennale Paolo Baratta
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Sabato 11 Gennaio 2020, 21:35
«Io a Venezia? Mi dispiace, quello di presidente della Biennale è un lavoro magnifico, ma io non posso». Francesco Rutelli, ex ministro della Cultura e vicepresidente del Consiglio, oggi presidente dell'Anica, si smarca dai rumors di stampa che lo danno in pole position - insieme con altri ex ministri della Cultura, da Giovanna Melandri a Massimo Bray e Walter Veltroni (fu lui a nominare per la prima volta Baratta) , ma anche Evelina Cristillin, l'architetto Stefano Boeri e tra gli outsider l'ex sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot - per la successione a Paolo Baratta.

Il mandato dell'attuale vertice in laguna, già rinnovato con una norma di legge ad hoc nel 2014, scade il prossimo 13 gennaio (poi però ci sono poi i 45 giorni di prorogatio prevista per cui di fatto la vera data di scadenza è a fine mese). «Guidare la Biennale è un lavoro magnifico - spiega Rutelli - a maggior ragione dopo l'ottima gestione di Baratta, che tra l'altro ho avuto l'opportunità di nominare una dozzina di anni fa da ministro dei Beni Culturali».

Quello di Rutelli, insomma è un no deciso: «Metto in chiaro, in ogni caso la mia indisponibilità per gli impegni e i progetti che ho in corso».

Il Cda della Biennale, 
presieduto da Paolo Baratta, ha nominato ieri alla guida della Biennale Arti Visive 2021 Cecilia Alemani.
Nella stessa seduta è stato confermato per il 2020 il direttore del settore musica, il maestro Ivan Fedele, ed è stato approvato il programma della sezione Venezia Classici del settore Cinema. Il cda ha inoltre spiegato di «aver preso atto della circostanza che a partire dal 13 gennaio (data di scadenza del mandato dell'attuale Cda) decorrerà il periodo di
prorogatio, secondo le norme in vigore, durante il quale potranno essere assunti solo provvedimenti di ordinaria amministrazione o urgenti e indifferibili» assicurando che «sarà accelerata la predisposizione del bilancio consuntivo del 2019, già ampiamente esaminato dal Cda nella forma di preconsuntivo, che prevede risultati positivi».
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