I Puffi compiono 60 anni e si mettono in mostra: "Mondo Puffo" al museo del fumetto di Milano

I Puffi
di Paolo Travisi
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Martedì 23 Ottobre 2018, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 15:36

I Puffi compiono 60 anni e si mettono in mostra. Al museo del fumetto di Milano, il WOW si celebra il mondo in blu, creato dalla matita del belga Pierre Culliford – in arte Peyo – che nel 1958 creò il mondo dei Puffi. Anzi, Les Schtroumpfs, questo il nome originale dei folletti colorati, che divennero un'icona mondiale, quando negli anni '80, la popolare coppia di disegnatori americani Hanna & Barbera, ne fecero una serie animata.

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In Italia, ebbero un grande successo sulla neonata tv commerciale, grazie all'indimenticabile sigla di Cristina D'Avena, ancora oggi uno dei cavalli di battaglia nei live della cantante bolognese. In realtà lo stesso Peyo ne realizzò una versione animata, semplicemente muovendo i personaggi di carta su dei fondali dipinti. Ma il successo, come dicevamo, arrivò grazie ai cartoon realizzati negli Studios americani, che diedero vita al collezionismo dei vari personaggi dei Puffi, e resero quel particolare blu, un colore alla moda.
 

 


Come non ricordare il saggio Grande Puffo, l'anziano del villaggio in grado di consigliare il popolo dei Puffi anche nelle situazioni di pericolo. Si perché, in ogni storia che si rispetti, esiste il bene e il male, qui rappresentato dal temibile Gargamella, lo stregone mago insieme al gatto Birba. E poi la bella Puffetta, unica donna in un mondo al maschile, il sempliciotto Tontolone, l'intellettuale Quattrocchi, il Puffo forzuto con tanto di tatuaggio, solo per citare i più celebri. Il revival dei Puffi ha poi fatto breccia anche al cinema con tre film d'animazione, il primo nel 2011, seguito dalla versione natalizia del 2013 e l'ultimo nel 2017.

Il museo WOW di Milano nella mostra Mondo Puffo (fino al 25 novembre) racconta la nascita dei Puffi, attraverso l'esposizione di giornali rari, tra cui la primissima uscita del 1958, le prime apparizioni in Italia negli anni Sessanta, sul Corriere dei Piccoli, fino ai cartoni animati di Hanna & Barbera e le ricostruzioni del villaggio dei folletti blu. Tra le curiosità della mostra lo studio di Umberto Eco, che analizzò il “linguaggio puffo”.


 

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