Praemium Imperiale a Muti: «Un onore perché il Giappone è un Paese che amo»

Il maestro Muti riceve a Tokyo il Praemium Imperiale
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Mercoledì 24 Ottobre 2018, 00:15

«Io amo molto il Giappone. Trovo che sia un Paese veramente strepitoso, con una cultura e una disciplina sociale che dovrebbe essere un punto di riferimento per molti Paesi nel mondo. Per cui questo premio acquista un valore ancora più profondo perché viene da una terra che io stimo, che io amo e in cui, dal 1975, ho fatto tanti concerti e tante opere per un pubblico unico e straordinario». Queste le parole del maestro Riccardo Muti durante la cerimonia di consegna del Praemium Imperiale, a Tokyo, nella cornice dello straordinario complesso architettonico del Meiji Kinenkan.
 

 

Per la trentesima edizione della manifestazione sono stati insigniti del riconoscimento Riccardo Muti per la musica, Pierre Alechinsky per la pittura, Fujiko Nakaya per la scultura, Christian de Portzamparc per l’architettura, Catherine Deneuve per il teatro e cinema.

Per celebrare i 30 anni del Praemium Imperiale la cerimonia è stata preceduta da una speciale udienza dell'Imperatore e dell'Imperatrice del Giappone, e del Principe e della Principessa Hitachi, alla quale sono stati ammessi solamente i Consiglieri e i premiati degli ultimi cinque anni con consorte. Per l’Italia oltre a Muti era presente Giuseppe Penone, insignito del Praemium Imperiale per la scultura nel 2014.

Durante la cerimonia l’ex-presidente del Consiglio Lamberto Dini, presidente del Comitato per l'Italia, ha osservato che nei trent’anni di esistenza di questo prestigioso riconoscimento i premiati sono stati più di 150:
«Tutti eminenti artisti di talento, provenienti da un sempre maggior numero di paesi e da continenti diversi, riconosciuti internazionalmente per i risultati conseguiti e che più di altri hanno dato un contributo originale e duraturo per creatività e bellezza d’espressione nel linguaggio delle arti». Tra i premiati di quest’anno Dini ha citato Riccardo Muti: «Nelle motivazioni della sua scelta è sottolineato - ha detto - che Muti è considerato un maestro tra i maestri e che il suo contributo riguardo alle opere di Verdi, in particolare, è di portata storica».

 «Il ricevimento del Praemium Imperiale per la musica del 2018 mi rende non solamente felice ma molto orgoglioso
», ha aggiunto il Maestro, «perché viene dalla famiglia imperiale. Oggi ho incontrato insieme agli altri premiati l’Imperatore e l’Imperatrice, che sono stati estremamente gentili e informati perfettamente della mia attività»

I cinque vincitori, ad esclusione di Alechinsky assente per motivi di salute e rappresentato da Michel Draguet, direttore dei Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, hanno appena ricevuto, alla presenza del Principe Hitachi, Patrono onorario della Japan Art Association e fratello dell’’Imperatore, un diploma, la medaglia commemorativa e il premio di 15 milioni di yen (circa 115.000 euro).

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