Peter Handke, polemiche e defezioni eccellenti per la cerimonia del Nobel

Peter Handke e Olga Tokarczuk
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 20:18
Vigilia tra polemiche e defezioni per la cerimonia di premiazione del Nobel per la Letteratura che quest'anno vedrà il 10 dicembre a Stoccolma due vincitori, Peter Handke per il 2019 e Olga Tokarczuk per il 2018, dopo la
mancata assegnazione per lo scandalo molestie che aveva travolto l'Accademia svedede l'anno scorso.
La decisione di assegnare il Nobel ad Handke aveva scatenato la furia, già all'annuncio lo scorso ottobre, delle Madri di Srebrenica che condannavano la decisione di premiare lo scrittore austriaco accusato di aver appoggiato i crimini di Slobodan Milosevic, Radovan Karadzic e Ratko Mladic, e chiedevano ufficialmente il ritiro del riconoscimento.

La protesta per le posizioni filoserbe dello scrittore si è impennata, in vista della premiazione, alla lettura dei discorsi di Handke e Tokarczuk, nei giorni scorsi all'Accademia Svedese e ora il Kosovo e l'Albania si dicono pronti a boicottare la cerimonia del 10 dicembre che vedrà la sua fastosa atmosfera insidiata dalle proteste.

Il ministro degli Esteri del Kosovo, Behgjet Pacolli ha dato istruzione all'ambasciatore in Svezia di «boicottare la
cerimonia sottolineando che »uno scrittore che ha sostenuto Milosevic e il suo genocidio in Bosnia e Kosovo non merita il premio Nobel». E, in solidarietà con gli albanesi del Kosovo, l'ambasciatore dell'Albania in Svezia non parteciperà alla cerimonia del Nobel domani, ha detto il ministro degli esteri.

Non mancano le defezioni come quella di Peter Englund, membro dell'Accademia Svedese dal 2002 cui si aggiunge quella di una componente della giuria esterna, la scrittrice Gun-Britt Sundstrom.

In difesa dello scrittore austriaco si è schierato invece il regista serbo-bosniaco Emir Kusturica che è uno dei principali firmatari di una lettera aperta, siglata da oltre 100 personalità, al comitato del Nobel contro la "demonizzazione" di Handke.

Nella lettura del suo discorso a pochi giorni dalla premiazione, Handke ha avuto parole contemplative, ha raccontato come i suoi primi scritti fossero stati ispirati da litanie religiose che provenivano da una chiesa del villaggio e ha concluso recitando una poesia dell'ultimo Nobel svedese, Tomas Transtomer in cui un angelo sussurra «non avere paura di essere umano».

Mentre in un passo del suo discorso Handke ricorda: »Non analizzare troppo, non calcolare, ma stai attento, attento ai segnali. Sii vulnerabile. Mostra i tuoi occhi, invita gli altri a guardare in profondità; assicurati che ci sia abbastanza spazio e prova a riconoscere l'immagine di ognuno».

Buona accoglienza invece per la poetessa, scrittrice, attivista polacca Olga Tokarczuk che però inevitabilmente verrà toccata dalle polemiche e che i social avrebbero voluto vedere intervenire sul "caso Handke".

«Le fake news fanno sorgere nuove domande su cosa sia la finzione. I lettori che sono stati ripetutamente ingannati, male informati o indotti in errore hanno iniziato lentamente ad acquisire una specifica idiosincrasia nevrotica» dice la  Tokarczuk in un passo della sua lecture che si apre con i ricordi di quando era bambina.
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