Ora la Maschera d'oro di Agamennone dice tutta la verità

Ora la Maschera d'oro di Agamennone dice tutta la verità
di Laura Larcan
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Domenica 20 Novembre 2022, 13:55

Vero o falso? Originale o artefatto? Più che un romantico dilemma amletico, un autentico cold case che ha seminato nell'arco di quasi centocinquant'anni una fitta trama di zone d'ombra. La Maschera d'oro di Agamennone è davvero uno dei più intriganti misteri lasciati in eredità da Henrich Schliemann, personaggio degno di un romanzo di Balzac o di un film di Spielberg, avventuriero col sogno dell'Iliade e dell'Odissea, senza il cui estro visionario non esisterebbero oggi i tesori di Troia e di Micene. Ed ora, tutta la verità, vi prego, sulla Maschera di Agamennone (per parafrasare una celebre raccolta di poesie).


GLI INDIZI
Il grande rebus del tesoro di Micene, scoperto dall'archeologo tedesco nel 1876, è stato analizzato attraverso lunghe e complesse ricerche dall'archeologo Massimo Cultraro, dirigente dell'Istituto di scienze del patrimonio culturale del Consiglio nazionale per le ricerche, e docente all'Università di Palermo, massimo esperto di Schliemann, che domani e martedì terrà due conferenze sul tema presso l'Università Roma Tre in occasione del bicentenario della nascita di Schliemann.


«La maschera d'oro è un originale che si colloca intorno al 1580-1500 avanti Cristo - sottolinea Cultraro - È stata però pesantemente ritoccata per volontà di Schliemann che ne ha apportato alcune modifiche: ne ha ritagliato, per esempio, la parte laterale mettendo in evidenza le orecchie, ha aggiunto la barbetta con il pizzetto centrale e ha ritoccato le sopracciglia. Probabilmente dietro al restyling c'è un preciso intervento eseguito da un orafo di fiducia di Nauplia, una piccola città a pochi chilometri da Micene: un orafo greco che risulta imparentato addirittura con la moglie di Schliemann, Sophia».


Sono anni che Cultraro conduce un'indagine certosina sui documenti legati a Schliemann, molti dei quali inediti, che ora confluiranno in un libro in uscita nella primavera 2023. Cultraro ha messo insieme una serie di carte e indizi rinvenuti nell'Archivio Schliemann di Atene e in altri archivi greci che gli consentono di fare luce sulle tante zone grigie di questo celebre manufatto, che oggi può essere ammirato nel Museo Archeologico Nazionale di Atene, città dove lo stesso Schliemann è sepolto. «Nuove, preziose e insospettabili informazioni - racconta Cultraro - provengono da alcuni viaggiatori occasionali e amici di Schliemann che ebbero modo di visionare, a pochi giorni di distanza dalla scoperta, l'eccezionale manufatto che, ad oggi, non trova paralleli nell'oreficeria micenea.

Ci sono anche informazioni rilasciate dallo stesso Schliemann ad alcuni giornalisti greci dell'epoca: si tratta di descrizioni rapide ma significative, rinvenute in articoli di giornali. A questi, si aggiunge la testimonianza di una misteriosa fuga della moglie Sophia verso Nauplia alla ricerca di un artigiano orafo di loro conoscenza».


I SOSPETTI
Ne è nata una ricostruzione filologica, insieme all'analisi delle prime foto dell'oggetto appena rinvenuto (dove la maschera non evidenzia la barba). «Non è un falso, come molti sostengono, semmai un oggetto a cui un pesante intervento di restauro ha finito per cambiarne i connotati stilistici, ma non certo tipologici - commenta Cultraro - Forse questa volta Schliemann, portato da oltre un secolo davanti ad un tribunale immaginario con l'accusa di essere stato un impenitente falsario, non avrebbe avuto alcun ruolo perché all'orizzonte si profilano altre figure, non meno spregiudicate dell'archeologo tedesco».


LA FINALITÀ
Che sia stata una richiesta impossibile da rifiutare, un ordine, un compromesso politico, una strategia di mercanti? Cultraro sorride, alcuni elementi della trama restano top secret. Quello che è sicuro è che «il ritocco era finalizzato a ricavarne una immagine quanto più simile ad un sovrano prussiano: la barba, lo sguardo e le sopracciglia folte riconducono a molti personaggi storici della Germania dell'epoca di Schliemann. Il cancelliere Bismarck o il kaiser Guglielmo I». Insomma, grazie ai nuovi documenti emersi non c'è più alcun dubbio. Chissà, anche Omero ringrazia.

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