Trollare, bloggarolo, svapare: dieci anni di neologismi nel nuovo Dizionario Treccani

Uno dei neologismi nel dizionario Treccani
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Domenica 6 Gennaio 2019, 16:35
Ci sono parole come annuncite, trollare, bloggarolo, svapare, cattogrillismo e cattoleghismo, ma anche quelle ormai d'antan come spesometro, dietrologismo, egomania, nanofarmaco, olgettina, parlamentarie, nonché le più attuali renzese, salvinata, savianismo. Sono alcuni dei 3.505 nuovi termini registrati attraverso la lettura dei quotidiani italiani dal 2008 a oggi raccolti dalla banca dati dell'Osservatorio neologico della lingua italiana. Queste espressioni create nell'ultimo decennio sono contenute nel nuovo vocabolario «Neologismi. Parole nuove dai giornali 2008-2018», pubblicato dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani con la direzione scientifica di Giovanni Adamo e Valeria Della Valle.

I 3.505 neologismi, spiegano i due linguisti, sono stati raccolti «per conservarne la memoria, per sottoporli a un'analisi più approfondita e per offrire ai lessicografi materiale da passare al vaglio». Si tratta di un lavoro di censimento, offerto anche ai compilatori dei vocabolari, che potranno valutare se si tratta di parole dalla breve vita, quindi effimere e perciò da archiviare, oppure destinate a durare più a lungo. Il repertorio Treccani propone al lettore esempi di espressioni emergenti e in via di consolidamento o anche coniazioni effimere e occasionali registrate al loro primo apparire. Si pensi, per esempio, ai casi di petaloso e webete, emersi con gran clamore, ma forse - sostengono Della Valle e Adamo - «destinati a fare prima o poi ritorno nelle praterie dell'immaginazione da cui sono venuti. Questa traiettoria accomuna spesso le parole che nascono sull'onda di eventi particolari, della diffusione di mode e tendenze, di momenti di celebrità, dei quali si affievolisce presto la memoria. In molti casi, le neoformazioni lessicali risultano caricate di una coloritura scherzosa, ironica o addirittura polemica; altre volte sono creazioni volutamente estemporanee, adatte agli spazi ridotti di un titolo e al ritmo rapido e frammentato dello stile giornalistico».