In latino “like” diventa “mihi placet”:alla Sapienza la premiazione dei vincitori del Certamen Latinum

Cesare Maccari "L'orazione di Cicerone"
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Martedì 15 Gennaio 2019, 17:49
Il latino al tempo dei social: like diventa mihi placet. Si svolgerà venerdì 18 gennaio alle ore 16 nell'aula Odeion della Facoltà di Lettere della Sapienza la cerimonia di premiazione della competizione di composizione latina “Nova Humanitas” promossa dall’Area didattica di Lettere classiche. Saranno premiati gli autori dei migliori componimenti tra i partecipanti al Certamen Latinum sia in prosa che in poesia, aperto agli studenti dei licei e delle università italiane. Il tema di questa II edizione è una frase tratta dal De coniuratione Catilinae di Sallustio, Idem velle atque idem nolle, ea demum firma amicitia est (La stessa cosa volere e la stessa cosa non volere: è questa, certo, la vera amicizia): un tema di grande attualità data la diffusione dei social network.

Al primo posto si è classificato Francesco Grotto, autore del componimento poetico
Reditus in montem Ortigaram che racconta il ritorno di un alpino sull’Ortigara molti anni dopo la battaglia del giugno 1917 e rievoca i suoi ultimi colloqui con un commilitone rimasto ucciso: una ricerca del tempo perduto, nella quale la tradizione della poesia neolatina si fonde con quella degli alpini e con quella della musica veneta, nel centenario dalla fine della Grande Guerra.
Il vincitore ha dato prova di grande inventiva linguistica: così
state pronti diventa estote parati, il filo spinato viene tradotto in spinea linea, le feritoie della fortificazione sono ballistraria. Al secondo posto si è piazzato Giuseppe Quarta, che scrive una immaginaria lettera di Seneca a Lucilio, nella quale il filosofo critica la frase sallustiana scelta come titolo. Giovanni Bellizzi, al terzo posto, è autore di un saggio di satira sociale, nel quale la voce narrante (di una ragazza) contrappone alla superficialità delle amicizie social (like è reso in latino con mihi placet!)  il colloquio, ben più profondo e rassicurante, con la propria ombra.
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