Le mille identità della Gioconda. Un nuovo studio rivela chi era Monna Lisa

Le mille identità della Gioconda. Un nuovo studio rivela chi era Monna Lisa
di Fabio Isman
2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Agosto 2018, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 10:46
Stavolta non è un nuovo Leonardo, ma un'ulteriore ipotesi sul suo più famoso acuto, la Gioconda: il vero ritratto starebbe sotto quello che vediamo, ed eternerebbe Bianca Giovanna Sforza, la prima figlia di Ludovico il Moro. Lo avrebbe dipinto in occasione delle nozze, senza poter mai consegnare il quadro, per la morte di lei. Da qui, la sovrapposizione d'un altro volto, ma di pura fantasia.
E il condizionale è d'obbligo: è la tesi della studiosa Carla Glori, in un suo nuovo libro. Il maestro l'avrebbe dipinto a Milano, e poi l'avrebbe portato con sé in Francia. Che il ritratto sia quello, lo lascia supporre anche il paesaggio alle spalle di Monna Lisa: 11 punti di contatto con un panorama di Bobbio, eventualità, tuttavia, non inedita.



IPOTESI
Ad avvalorare questa possibilità, anche la ricostruzione, s'intende soltanto virtuale, dell'effige femminile che vi è sottoposta, «generata da un algoritmo», e avvenuta nel 2015 a cura del francese Pascal Cotte. Leonardo non avrebbe potuto consegnare il ritratto a Ludovico il Moro, perché il condottiero era sconvolto dal dolore per il lutto.
Questa è soltanto l'ultima identificazione, in ordine di tempo, del capolavoro: un feticcio assoluto, su cui si sono fatte mille supposizioni. La più accreditata finora, è che sia il volto della fiorentina Lisa del Giocondo. Ma la più recente supposizione lo vorrebbe invece di Isabella d'Aragona.
E l'ipotesi alternativa con maggior fondamento è dello studioso Roberto Zapperi, per il quale (infine) sarebbe Pacifica Brandani di Urbino, madre del cardinale Ippolito de' Medici. Anche qui, un ritratto però con mille misteri: Pacifica muore di parto: quindi, è un quadro postumo; chissà se il suo vero volto, o di fantasia. E pure qui, corroborato dal paesaggio: due studiose umbre. Olivia Nesci e Rosetta Borchia, vi hanno infatti letto quello della Val Marecchia, certamente frequentato dal pittore.

La teoria di Carla Glori è avvincente: Leonardo in fuga da Milano, invasa dai francesi nel 1499, che porta con sé il dipinto oggi più famoso al mondo. Per poi venderlo a Francesco I, per contanti: sono in errore tutti coloro che lo vogliono rapinato da Napoleone. L'ipotesi Gloro/Cotte vuole la Gioconda(nascosta sotto quella attuale) una quindicenne con un'«aura malinconica e aristocratica».
Comunque, essendo sotto il volto che ammiriamo oggi, è poco più di un fantasma. In un disegno sottostante, scoperto pure lui con i metodi più innovativi «negli strati profondi» del dipinto, si vedrebbe un'«acconciatura ornata con spilloni». Un dipinto che, forse, affascina proprio per i suoi insondabili segreti. Lisa, Pacifica, Bianca o Isabella, è il più enigmatico sorriso nell'arte di sempre.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA