In mostra ci sono i set di cinque film che la fotografa venne chiamata a documentare: 8½ (1963), Fellini Satyricon (1969), Prova d’orchestra (1979), La città delle donne (1980) e La voce della luna (1990), con una curiosa appendice per Intervista (1987). Ma l’esposizione racconta anche lo scambio di cortesie: le visite di Fellini nello studio della fotografa, per una serie di magnifici ritratti eseguiti tra il 1973 e il ’93. Con oltre 60 immagini, alcune di grande e grandissimo formato, allestite nello storico Teatro 1, Federico Fellini ritorna nella sua Cinecittà per una grande mostra fotografica e multimediale che racconta il rapporto elettivo tra il Genio del nostro cinema ed Elisabetta Catalano, la grande fotografa internazionale regina del ritratto fotografico.
La mostra “Ri-tratto rosso - Elisabetta Catalano guarda Federico Fellini” promossa e realizzata da Istituto Luce Cinecittà con il supporto della DG Cinema e Audiovisivo e in collaborazione con Archivio Elisabetta Catalano, avrebbe dovuto inaugurarsi lo scorso dicembre a conclusione dell’anno che ha celebrato in tutto il mondo i 100 anni di Fellini. Apre ora che le regole sanitarie lo consentono, e proprio in quella Cinecittà da cui il 20 gennaio 2020 partirono simbolicamente i festeggiamenti per il Maestro del nostro cinema. La mostra racconta sostanzialmente la storia del dialogo tra il genio del nostro cinema e la fotografa da cui probabilmente più di chiunque altro Fellini amò farsi immortalare. La mostra segna anche la riapertura al pubblico degli Studios, con “Cinecittà si Mostra”, la grande esposizione permanente che racconta storia e mito degli studi di via Tuscolana e del nostro cinema, e il MIAC, il nuovo grande Museo dell’Audiovisivo e del Cinema italiano.
Tra le immagini in mostra hanno risalto straordinario i provini da cui poi la fotografa sceglieva quell’immagine speciale che sarebbe andata in stampa.