Nascita di una nazione tra Guttuso, Fontana e Schifano: l'arte come chiave di lettura del nostro Paese

Nascita di una nazione tra Guttuso, Fontana e Schifano: l'arte come chiave di lettura del nostro Paese
di Verdiana Garau
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Sabato 17 Marzo 2018, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:59
Si è aperta il 16 Marzo a Firenze presso Palazzo Strozzi una delle mostre d’arte più interessanti dal punto di vista curatoriale mai presentata in Italia negli ultimi decenni. "Nascita di una nazione, tra Guttuso, Fontana e Schifano"  è la nuova mostra fiorentina, curata da Luca Massimo Barbero che, con grande abilità, è riuscito (come dice lui stesso) a “cucinarci due uova niente meno che su un vulcano”. Una mostra non facile da produrre, dai temi profondi e delicati, che sorge dall'attuale contesto socio-politico, tra smarrimenti ideologici e sociali, tra voglia di cambiamento e di rinnovo. L’arte come bussola e come chiave di lettura per orientarsi e interpretare il nostro Paese con la nostra storia e quindi noi stessi. Il nostro paese con l’immensa voglia di cambiare e soprattuto di Ri-nascere. Tra Piper e partito (come suggerisce il curatore stesso) l’Italia moderna nell’arte, nella politica e nella società, tra boom economico e contestazione politica.

La descrizione della nascita della nostra nazione, attraverso le opere dei grandi esponenti dell’arte italiana dal dopoguerra al ’68. Un piccolo grande successo di questa straordinaria Fondazione timonata dal suo brillante direttore, Arturo Galansino, con un programma culturale davvero degno di nota. Tra arte informale, arte pop, esperienze di pittura monocroma, i linguaggi dell’arte povera e dell’arte concettuale, si racconta un’epoca, i cambiamenti radicali sul fronte storico, sociale, ideologico e di costume, con tutti i contrasti e le sue stratificazioni, i cambiamenti e la libertà. Contestazione, rivoluzione, ironia, provocazione. Gli attori, artisti protagonisti della storia e dell’attivismo politico in quegli anni: Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, e ancora Schifano, Castellani, Penone, Boetti…

Ognuno deve contribuire alla nascita di una repubblica democratica- era lo slogan che la tv passava in quegli anni di forte propaganda politica. L’arte lo fa e lo ha fatto in modo prepotente e spettacolare. Ha dunque l’arte cambiato l’italia? O l’Italia ha cambiato l’arte? Ci si interroga nella grande sala del cinema Odeon a Firenze dove gli invitati si sono riuniti per ascoltare i promotori, i sostenitori e gli organizzatori di questo incredibile progetto. È il 1948 quando si tiene a Bologna la prima mostra internazionale di arte contemporanea dedicata al fronte nuovo delle arti, momento in cui comincia a delinearsi la via dell’astrattismo in italia. Ci sono Emilio Vedova, Turcato, il Birolli e altri. Ci sono i rotocalchi che si scagliano scandalizzati contro l’uso di materiali inusuali e procedimenti non tradizionali dell’arte. Il pubblico fa la fila e tra di loro c’è anche Palmiro Togliatti, che si infuria e comincerà a gridare: "Una raccolta di cose mostruose!!!". E la polemica esplose.

La mostra racconta "questi errori e queste scemenze”, queste esperienze di avanguardia che la politica e la cultura ufficiale cercarono all’epoca di fermare e ostacolare in modo furibondo. Ma da quel momento le sole parole saranno: rinnovo, rivoluzione e rilancio. Ecco "Nascita di una nazione", la voglia di combattere, di rinnovarsi, la voglia di libertà e coscienza sociale attraverso il linguaggio dell’arte. Negli anni del cosiddetto “miracolo economico” l’idea di arte comincerà a proiettarsi nella contemporaneità con una vitalità straordinaria restituendoci il modo di fare arte di oggi e la consapevolezza che l’arte è libera e deve esprimersi e poter parlare della società alla società anche in modo critico, rischiando spesso lo scontro, ma sempre per restare libera e diffondere il messaggio di libertà. C’è la nostra cara Italia, fabbrica di immagini, tesoriera della memoria storica di tutta la storia dell’arte e del pensiero, c’è la nascita della Repubblica e la sua voglia di risorgere di nuovo.

("Nascita di una nazione, tra Guttuso, Fontana e Schifano", a Palazzo Strozzi di Firenze, fino al 22 Luglio 2018)
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