Sepolti in posizione accovacciata. Decine e decine di scheletri intatti. Compresi due bambini, di cui uno seppellito in una pentola. E' lo strano cimitero che riaffiora dal delta del Nilo: 110 tombe che datate fino a 5.500 anni fa. Prima dei faraoni, prima delle piramidi. L'antico Egitto continua a raccontare storie. L'ultima, avvolta ancora dall'aura del mistero, è stata appena annunciata dal Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, per voce del segretario generale Mustafa Waziri: «Il ritrovamento offre un'importante aggiunta alle conoscenze storiche ed archeologica del sito». Siamo nel sito di Koum el-Khulgan, a circa 93 miglia (150 chilometri) a nord-est dal Cairo.
Egitto, le tombe prima dei faraoni: l'importante scoperta degli archeologi
E' qui che gli archeologi stanno compiendo un'altra piccola grande impresa, riportando alla luce una necropoli di 110 sepolture che sembrano essere riconducibili a tre diverse antiche civiltà per un'arco cronologico complessivo che va dal 3.100 a.C.
Molte delle 73 tombe hanno una forma ovale, e i corpi appaiono «sepolti in posizione accovacciata con la testa rivolta verso ovest, una direzione in cui gli antichi egizi credevano che dimorassero i morti», hanno spiegato dal Consiglio delle Antichità egiziane. All'interno di una delle tombe è stato rinvenuto lo scheletro di un bambino sepolto in una pentola. Il corredo funerario non è certo ricco: consiste principalmente in vasi di ceramica, inclusa una ciotola decorata con forme geometriche.
Le altre 37 tombe risalgono all'incirca tra il 1640 a.C. e il 1540 a.C., (circa 3.660 e 3.560 anni fa), un tempo in cui era presente la civiltà degli Hyksos, un gruppo proveniente dall'Asia, che si insediò nell'Egitto settentrionale. La forma di queste tombe è principalmente rettangolare. I resti umani appaiono deposti in posizione stesa, con la testa rivolta verso ovest. Anche in questo gruppo, è stata identificata la tomba di un bambino sepolto sempre in una pentola. Nel sito sono stati trovati anche resti di forni, edifici in mattoni e amuleti, inclusi scarabei fatti di pietre semipreziose.
Una curiosità. Gli archeologi hanno trovato anche anelli d'argento sepolti con alcuni resti umani e persino un sigillo con un'iscrizione geroglifica. «I funzionari dell'antico Egitto ponevano comunemente tali sigilli, realizzati premendo una pietra decorata nell'argilla, su un documento o su un altro oggetto ufficiale. La scritta e i disegni sul sigillo potrebbero identificare quale funzionario lo ha creato.