Todi, a spasso con Beverly Pepper: nasce il primo parco della scultura contemporanea

Todi, a spasso con Beverly Pepper: nasce il primo parco della scultura contemporanea
di Laura Larcan
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Venerdì 13 Settembre 2019, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 12:45

Gigantesche creature d’acciaio inox che si insinuano tra facciate di orgoglio gotico e torri medievali, e che compaiono all’improvviso al fianco di fusti secolari, come volessero sfidarli in un duello tra titani. È una sorpresa continua quella che offre la nuova, speciale, passeggiata panoramica tra natura e arte ambientale che da Santa Maria della Consolazione, ai piedi della cittadina millenaria umbra di Todi, scalerà la collina fino all’antica Rocca per arrivare nel centro storico, nel cuore del borgo. È qui, lungo questo pendio fitto di storia, che domani sarà inaugurato il Parco di Beverly Pepper, il primo percorso dedicato alla scultura contemporanea in Umbria e il primo della famosa artista americana nel mondo. Un’impresa e una sfida per Beverly Pepper, appena celebrata alla Biennale d’Arte di Venezia, che ha donato alla città venti sue opere ciclopiche, tutte provenienti dalla sua collezione privata, accompagnate da una serie di panchine scultoree disegnate dalla stessa artista.
 

 


Sono le sue personali «lunette», create in pietra serena: non altro che i punti panoramici scelti da lei per riposarsi e contemplare con calma, magari attendendo la luce giusta, questa fusione di arte e natura. La Todi di Jacopone, la Todi della Consolazione del Bramante, diventa oggi anche la Todi di Beverly, testimonianza di un lungo e profondo rapporto tra la scultrice, nata a Brooklyn nel 1922, e diventata cittadina d’adozione in Umbria dove ha portato la sua fucina titanica, pioniera di una visione “in grande” della scultura.

Tu chiamala se vuoi, affinità elettiva. «Il mio nuovo progetto per Todi - racconta - vuole portare una nuova energia alla città che sposa la sua storia con il mio percorso di artista, impegnata da sempre nei progetti di Land Art a creare un legame vitale tra le sculture ed il contesto naturalistico. Per me arte e natura stimolano l’uomo in una ricerca interiore che tende all’infinito». Uno «speciale sodalizio», per dirla con il sindaco Antonino Ruggiano, quello tra Beverly e Todi. La scorsa primavera, i suoi quattro colossali monoliti in acciaio corten ritornavano dopo quarant’anni a piazza del Duomo a sfidare l’equilibrio e la grazia medievale, con il progetto espositivo curato da Massimo Mattioli.

Ora il parco: un segno permanente nell’identità millenaria del borgo. Un’operazione complessa che ha visto in campo una grande squadra di istituzioni pubbliche e partner privati (i volontari del Fai riserveranno visite guidate nel week end). I panorami romantici della Todi classica sapranno dialogare con l’irruenza del contemporaneo? La risposta ai novelli viaggiatori (in fondo, anche questo è un Grand Tour). E intanto l’artista, dai suoi quasi cento anni, dice la sua: «Spero di poter contribuire a far ritrovare a Todi l’energia di un tempo. La voglia di mostrarsi di nuovo al mondo, di attirare gente sempre più curiosa».

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