Il seguito si intitola “A Clockwork Condition”, si sviluppa per circa 200 pagine e poi si interrompe all'improvviso: è pertanto da ritenersi incompiuto. Si tratta di una raccolta di pensieri di Burgess sulla condizione umana che sviluppa i temi del suo acclamato e discusso romanzo. Era anche in qualche modo una risposta di Burgess alle perplessità sollevate dal cult movie di Kubrick che all'epoca aveva scatenato un ampio dibattito sulla violenza metropolitana. Il professore Andrew Biswell, direttore dell'International Anthony Burgess Foundation, intervistato dalla Bbc, descrive il manoscritto inedito come «parte della riflessione filosofica e parte dell'autobiografia» di Burgess.
Con questo nuovo libro, Burgess affrontava così la controversia direttamente che aveva suscitato l'adattamento cinematografico di Kubrick di “Arancia meccanica”.
Il film, interpretato dall'attore Malcolm McDowell nei panni di Alex, il personaggio centrale e il narratore ossessionato dalla violenza, fu accusato di aver ispirato violenti crimini e imitazioni e per questo fu bandito per lungo tempo dai cinema del Regno Unito. Solo dopo la morte di Kubrick nel 1999, il film fu di nuovo visibile in Gran Bretagna e reso disponibile in videocassetta.
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