Vittorio Gassman, la figlia americana Vittoria: «Litigai con lui perché mettevo i jeans. Ci sentiamo sempre con i miei fratelli, soprattutto Jacopo»

La donna oggi ha 69 anni ed è medico geriatra negli Stati Uniti

Vittorio Gassman, la figlia americana Vittoria: «Litigai con lui perché mettevo i jeans. Ci sentiamo sempre con i miei fratelli, soprattutto Jacopo»
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Sabato 27 Agosto 2022, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 16:14

Quante liti con papà, specialmente una, furibonda: quando lei indossò i blue jeans e si arrabbiò perché - secondo lui - a una donna si addiceva di più la gonna a quell'epoca (parliamo della metà degli anni Sessanta). Parla la figlia americana di Vittorio Gassman: Vittoria Gassman, la sua secondogenita avuta con l'attrice Shelley Winters, morta nel 2006. Vittoria, medico geriatra di 69 anni, racconta in un'intervista al Corriere della Sera anche di quando il padre la veniva a trovare due volte l'anno, di quanto fumava (nonostante l'enfisema) e del dolore della mamma, la cui relazione con il celebre attore che il 1° settembre di quest'anno avrebbe compiuto 100 anni, finì molto presto. Vittoria aveva solo un anno e mezzo quando il matrimonio arrivò al capolinea. Vittorio Gassman ha avuto quattro figli con quattro donne diverse. 

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Vittoria è nata il 14 febbraio 1953 a Los Angeles, in California.

Ha una doppia laurea e lavora negli Stati Uniti a Westport, nello Stato del Connecticut. Vive con il marito Robert e ha due figli: Harry, giornalista, e Ben, ambientalista. 

La Gassman ricorda il suo rapporto con il padre: in America quando andava a trovarla la portava al cinema, le scriveva lunghe lettere in italiano e la portava con sé quando si esibiva in letture pubbliche al Consolato italiano. L'ultimo ricordo è a Sabaudia, in vacanza insieme. E ha parlato anche del rapporto con gli altri Gassman. «Pur non vedendoci spesso mi sento legata a tutti - dice all'intervistatrice del Corriere - compreso Emanuele Salce, che papà ha cresciuto come un figlio. Con Paola condividiano ricordi di infanzia e adolescenza, Alessandro è il più divertente, Jacopo è introverso, molto intellettuale come me. Durante la pandemia ci siamo frequentati molto: avevamo creato una chat dove dialogavamo a distanza». 

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