Cinema, "Apnea" di Corrado Ceron vince la prima edizione di VerticalMovie

Alberto Montanari
di Roberta Savona
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Lunedì 24 Settembre 2018, 20:54 - Ultimo aggiornamento: 21:39

È "Apnea" di Corrado Ceron il miglior cortometraggio della prima edizione del VerticalMovie, il primo Festival di video girati "in verticale" che per quattro serate, da giovedì a domenica, ha illuminato e animato Piazza del Popolo a Roma, ideato e artisticamente diretto da Salvatore Marino e realizzato dal presidente Maurizio Ninfa (Interprojet).
 

 

(foto di Angelo Costanzo)
Oltre un migliaio di persone sono transitate nella storica piazza del centro, che per la prima volta ha visto montare un palco dai ledwall verticali, il nuovo formato che sta entusiasmando il web e non solo, espresso dagli innovativi dispositivi (in primis dagli smartphone) di cui tutti noi siamo ormai dotati. Ed è proprio dalla grande mole di materiale video in verticale che viaggia in rete, che è nata l'idea del direttore artistico Salvatore Marino di creare insieme a Maurizio Ninfa il VerticalMovie, il primo festival di ripresa in verticale che per tutto il weekend ha chiamato a raccolta giovani e più esperti cineasti e videomaker dall'Italia e dal mondo. Tra i 24 video selezionati per la fase finale del concorso, ha trionfato appunto "Apnea" di Ceron, miglior cortometraggio che si aggiudica il primo premio consegnato dal presidente di giuria Marco Giusti, a chiusura di una serata condotta da Marino insieme alla bella Andrea Delogu.


«Un festival dedicato a questo nuovo modo di registrare i video, decisamente al passo con i tempi... una premiazione storica per una prima edizione storica e quindi il vincitore nella sua verticalità sarà un vincitore storico!», ha detto la Delogu prima di chiamare sul palco il migliore tra i registi in gara, il cui film è stato votato dalla giuria di esperti composta da Federico Moccia, Stefano Reali, Fabio Frizzi, Fioretta Mari, Antonio Tallura, Alberto Molinari, Attilio de Razza, Roberto Bosatra, Claudio Bucci, Gianni Mammolotti, Capedit, Marco Spoletini, Valentina Flint, Roberto Nepote e Roberto Sergio. A designare il miglior attore protagonista invece, ci ha pensato Francesco Montanari, accolto sul palco e seguito da Cinzia Mascoli presidente di Artisti 7607. Proprio Montanari ha assegnato a Mariano Rigillo il premio come miglior interprete del corto firmato da Giuseppe Alessio Nuzzo, intitolato "Il Nome Che Mi Hai Sempre Dato". Si aggiudica la menzione per la miglior fotografia invece Antonio De Rosa.

Tra gli ospiti in platea anche il comico Marco Capretti e l'attrice Karin Proia, protagonisti alla conduzione della prima serata del festival. Plauso anche per Tezeta Abraham, che ha partecipato al concorso con il suo corto "La Pace all'Improvviso", un esordio alla regia in cui la Abraham (già nota per i suoi ruoli in fiction come È arrivata la felicità, La festa più bellissima) si misura in modo documentaristico sulla pace tra Etiopia ed Eritrea. A movimentare il tutto ci hanno pensato Alex La Rosa e il suo corpo di ballo diretti artisticamente da Franco Miseria, seguito dalle esibizioni musicali di Nesli, grande ospite musicale atteso e protagonista con il suo ultimo lavoro "Vengo in Pace", a cui si è aggiunto la giovane Grace Cambria e il rock dei Laceblack.

L'ultima serata del VerticalMovie ha poi goduto della presenza del regista e Leone d'Oro Peter Greenaway, già ospite della serata di sabato, che ha scelto proprio il palco di piazza del Popolo per annunciare il suo primo film girato in verticale dal titolo "Verticality", prodotto dalla Stemo Production di Claudio Bucci, che vedrà un'opera composta da 7 episodi che avranno inizio da un primo capitolo in cui Greenaway sarà ripreso insieme alla moglie, la videoartist e regista Saskia Boddeke.


«La cultura moderna è ormai indirizzata verso l’utilizzo del cellulare – ha detto Greenaway - e anche se alcune persone lo usano in orizzontale, la maggior parte lo utilizza in verticale; se vi guardate attorno e guardate le costruzioni di Roma, dell’Italia e dell’Europa, e se credete che il cinema sia come guardare attraverso una finestra, vi accorgerete che la maggior parte delle finestre nel mondo occidentale sono di forma verticale e non orizzontale».

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