Verdone, 'Una vita da Carlo': «Una sfida firmare una serie. Roma protagonista, ripartire dalle periferie»

Verdone, 'Una vita da Carlo': «Una sfida firmare una serie. Roma protagonista, ripartire dalle periferie»
di Ilaria Ravarino
4 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Ottobre 2021, 15:41

Una serie in dieci puntate in cui «il livello di realtà e finzione si mescolano continuamente» con Carlo Verdone protagonista, co-sceneggiatore (con Nicola Guaglianone, Menotti, Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni) e regista, sulla quotidianità di uno degli attori più amati di Roma: prossimamente su Amazon Prime, Vita da Carlo è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma, accompagnato da Verdone e da parte del cast, da Max Tortora a Monica Guerritore, Maria Paiato, Filippo Contri e Caterina De Angelis (figlia di Margherita Buy).

Verdone: «Una sfida, ci tenevo a firmare la mia prima serie»

«È una serie sincera, pensata prima che esplodesse il Covid.

Per me si trattava di una sfida – ha detto Verdone, 70 anni - avevo voglia di percorrere una strada nuova. Anche se ho la mia età, ci tenevo a firmare la mia prima serie. Speriamo di aver fatto una cosa elegante, un buon lavoro, che piaccia soprattutto al pubblico giovane abituato a guardare questo tipo di prodotti. Abbiamo provato a essere più liberi possibile: io non ne posso più del politicamente corretto, a forza di essere corretti non faremo più ridere nessuno. Il politicamente corretto è una forma di strategia del terrore, una cosa molto ipocrita».

Roma protagonista

Accanto a Verdone, che nella finzione della serie si immagina candidato Sindaco, la grande protagonista è la sua città, Roma: «Roma è una città fregata dalla burocrazia. Ho girato una scena al Gianicolo e ho chiesto all’allora Sindaca Virginia Raggi quanto tempo ci volesse per togliere le impalcature intorno alla statua di Garibaldi, perché volevo inquadrarla. Lei mi disse che non si sapeva, perché erano coinvolte tre sovrintendenze e nessuna era d’accordo su cosa si dovesse fare con il marmo della statua, spaccato da un fulmine. Io dico: il fulmine l’ha colpita sei, sette anni fa e stiamo ancora così? Facciamo una brutta figura con tutti, anche con i turisti, e non solo per la zozzeria».

«Ripartire dalle periferie»

Se fosse sindaco per davvero, Verdone non ha dubbi: ripartirebbe dalle periferie. «Bisogna ricominciare dalla manutenzione. Le periferie sono in uno stato disastroso. Mancano i trasporti, le attività ricreative per bambini e anziani, i teatri, i cinema e le librerie. Bisogna ridare vita e dignità estetica alle zone dimenticate della città». Alla sua seconda volta su un set con Verdone, Max Tortora si è detto «felice di partecipare nel ruolo di me stesso a una serie intrisa di verità, capace di raccontare cose di me che sapevano davvero in pochissimi». Per Monica Guerritore, che nel film interpreta l’ex moglie di Verdone Gianna Scarpelli, «il mio personaggio è parte di quel piccolo popolo che racconta con umorismo e malinconia, come in un affresco, un uomo di oggi, un italiano compiuto e profondo». Sull’ipotesi di realizzare una seconda stagione della serie Verdone si dice possibilista: «Adesso vediamo come va questa. E poi mi auguro di tornare al cinema, e che le sale si riprendano. Quando vedo il Cinetel con gli incassi, la mattina, mi addoloro. Per me e per i colleghi».

Vita da Carlo, dal 5 novembre su Prime Video: il trailer ufficiale

Festa del Cinema, Carlo Verdone presente la serie tv "Vita da Carlo"

 

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