Si torna a ridere con Verdone e l'amore al tempo delle app

Si torna a ridere con Verdone e l'amore al tempo delle app
di Gloria Satta
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Sabato 6 Gennaio 2018, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 17:53

Ieri proponeva «lo famo strano», oggi che la tecnologia governa le nostre vite esclama «famolo in 4G». Per i suoi quarant'anni di carriera, Carlo Verdone si regala una nuova commedia, Benedetta follia (in sala dall'11 con FilmAuro), un cast di attrici irresistibili come Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio, Francesca Manzini e un argomento più che mai contemporaneo: l'amore ai tempi delle app di incontri. Quelle che consentono a Guglielmo, un grigio e timorato commerciante di articoli religiosi abbandonato dalla moglie, di ritrovare la gioia di vivere grazie all'aiuto di Luna, un'improbabile commessa borgatara, sfrontata e vitale che lo iscrive ai social e lo rimette in pista.

LA MASCHERA
«La mia maschera d'attore, con gli anni, è cambiata. All'inizio costruivo le commedie intorno ai personaggi, oggi preferisco concentrarmi su temi d'attualità come la solitudine, il lavoro, la crisi della famiglia, gli scontri generazionali», spiega Carlo, 67 anni e un'energia da ventenne, corroborata dagli sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti, quelli di Jeeg Robot. «Sono proprio loro ad avermi portato il soggetto di Benedetta follia che mi ha convinto perché contiene due elementi a me congeniali: è popolato di donne e il mio personaggio viene messo all'angolo e preso a cazzotti».

VIVA I SENTIMENTI
Ma alla fine, in questa nuova storia che strappa tante risate, trionfano i sentimenti: «Oggi ce n'è un grande bisogno e io sentivo l'esigenza di realizzare un film carico di serenità e pacatezza. Benedetta follia è una carezza che ho dato a me stesso e al pubblico». Il nuovo Verdone è anche protagonista di un indiavolato sogno psichedelico, coreografato da Luca Tommassini, il leggendario art director di Madonna, Michael Jackson, X Factor. «Ho lasciato carta bianca agli sceneggiatori, così come nella scena in cui si fa un uso... improprio del cellulare. Io non avrei avuto il coraggio di immaginare certe situazioni», racconta Carlo ridendo. Guaglianone e Menotti guardano adoranti il maestro: «Siamo cresciuti con i suoi film e non è facile lavorare con lui», spiegano, «ogni trovata l'ha già realizzata».

IL TALENTO
Un punto di forza è Ilenia, 32 anni, David di Donatello per il primo film (Lo chiamavano Jeeg Robot), talento non addomesticato e comicità naturale: «È l'attrice che, nella mia carriera, ho diretto di meno: era già nella parte», rivela Carlo. E lei ribatte: «Quando i produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis mi hanno convocata per lavorare con Verdone, ho pensato a uno scherzo», racconta l'attrice, cresciuta alla Magliana («zona Romanzo criminale, avete presente?») e sbarcata al cinema dopo un passaggio nella casa del Grande Fratello. «Poi mi sono innamorata di Luna, un personaggio al di fuori dei cliché: finalmente una coatta non creata da un regista pariolo...».

IL FASCINO DI ROMA
E poi c'è Roma, quella del centro storico in cui Guglielmo ha il negozio, quella dei vicoli di Trastevere, dei barconi sul fiume, delle passeggiate con vista sui Fori: «Le magagne esistono, ma io ho filmato la città ideale», dice Verdone. Una curiosità: ha mai consultato i siti d'incontri erotici? «No. Sono all'antica e non mi fiderei. Ma ho due coppie di amici che, dopo essersi incontrate sul web, si amano alla follia. Era inevitabile che internet s'impadronisse della nostra sfera sessuale, eppure continuo a sognare i rapporti veri, umani».
 

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