A Venezia il premio Nuovo Imaie, Gianmarco Tognazzi: «Così si cambiano le cose aiutando gli emergenti»

A Venezia il premio Nuovo Imaie, Gianmarco Tognazzi: «Così si cambiano le cose aiutando gli emergenti»
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 15:44

Da otto anni il romano Gianmarco Tognazzi, 54 anni, è il portavoce del Nuovo IMAIE: «Mi occupo soprattutto di raccogliere le nostre istanze e di portarle in assemblea dice - è un grande orgoglio, ma anche un'enorme responsabilità, perché la nostra è una categoria con molti problemi». Primo padrino nel 2015 del premio Nuovo Imaie Talent Award, per Tognazzi «è un vanto prestare attenzione agli emergenti. È a loro che è affidato il prosieguo della tradizione cinematografica italiana, le speranze e i sogni». Per questo, oltre a una targa simbolica, il premio prevede anche una borsa di studio da investire nella formazione e nell'arricchimento artistico e professionale.

Venezia 2022, il premio Nuovo Imaie per sostenere i giovani artisti


Quali sono le iniziative recenti più importanti del Nuovo IMAIE?
«Direi soprattutto quelle in pandemia, a favore della categoria.

Abbiamo preso dei provvedimenti che sono andati ben oltre le aspettative. L'idea di una collecting al fianco degli artisti non è solo uno slogan: durante l'emergenza sanitaria abbiamo distribuito agli iscritti cifre che non sono state impegnate nemmeno dalle istituzioni. E va dato merito al Nuovo IMAIE di essere stato tempestivo».


Come giudica l'impegno nell'applicazione della direttiva copyright?
«Nuovo IMAIE è stata tra le prime collecting a occuparsene. Il nuovo corso dell'IMAIE, nato dalle ceneri della vecchia gestione, sta davvero impegnandosi per cambiare le cose. E su questo tema c'è da fare moltissimo, ancora».


Quali potrebbero essere le nuove iniziative?
«Sarebbe meraviglioso avere una casa degli artisti, un luogo multimediale dove i soci possano incontrarsi. È un progetto che stiamo portando avanti da qualche anno, ma è stata data giustamente precedenza ad altro. Una casa degli artisti potrebbe aiutarci in tanti modi: per esempio nella realizzazione dei provini, o per le prove, per la formazione, persino per la promozione».


Quale il valore del Nuovo Imaie Talent Award?
«Questo premio mi piace molto anche perché in ogni edizione è presente anche un attore che ha già ricevuto il riconoscimento, come se passasse il testimone: quest'anno tocca ad Aurora Giovinazzo. E poi è un premio che dà un sostegno materiale, che si traduce in una sorta di borsa di studio: incentivi minimi e simbolici per chi lavora già, ma per qualcuno possono fare la differenza. Ci sono premi che durano una stagione, noi invece ci teniamo ad avere un rapporto di continuità con i premiati e con partner importanti, come la Mostra, i Nastri d'Argento o i David».


Lei che rapporto ha col premio?
«Sono stato padrino nel 2015, quando abbiamo premiato Alessandro Borghi e Ondina Quadri. Nel 2016 vinsero Daniele Parisi e Camilla Diana, con Margherita Buy come madrina. Nel 2017 è stata la volta di Federica Rossellini e Mimmo Borrelli, poi Linda Caridi e Giampiero de Concilio, Virginia Apicella e Claudio Sgaluscio, Eleonora De Luca e Luka Zunic. L'anno scorso abbiamo premiato Aurora Giovinazzo e Filippo Scotti. È un premio che porta fortuna».
I.Rav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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