Tom Cruise a Roma: un mese di riprese tra piazza Navona, Spagna e Monti

Tom Cruise
di Ilaria Ravarino
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Sabato 18 Gennaio 2020, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 01:10

Daniel Craig, nel 2014, si è fermato a Roma con 007 per 28 giorni. Tom Hanks, nel 2008, si era trattenuto per Angeli e Demoni quasi un mese. Tom Cruise, sei anni dopo James Bond, vede e rilancia: per le riprese del suo prossimo film, il misterioso Lybra, si tratterrà 40 giorni nella Capitale. E se l'agente al servizio di Sua Maestà si era accaparrato Monti, Eur e Lungotevere, oltre a via della Conciliazione col bonus del Cupolone, e Ron Howard aveva ambientato a Castel Sant'Angelo gli intrighi degli Illuminati, Cruise la prossima primavera si prenderà tutto il centro storico, senza mezze misure: piazza Navona, piazza Venezia, via dei Serpenti e piazza di Spagna.

Roma, Tom Cruise in arrivo: 40 giorni di inseguimenti ed effetti speciali tra cantieri e piazze del centro

Atteso a metà marzo, il divo americano tornerà a Roma per la terza volta, la seconda per ragioni di lavoro: nel 2005 allestì il set di Mission Impossible 3, regia di J.J.Abrams, per tornare l'anno successivo nella vicina Bracciano e occuparne il castello, per le nozze con la collega Katie Holmes. Nel terzo capitolo della serie dell'agente Ethan Hunt, Roma era apparsa come teatro di un'indimenticabile corsa in motoscafo sul Tevere, che Cruise realizzò - come sua abitudine - senza controfigure. L'allora fidanzata Holmes faceva il tifo da Ponte Umberto, mentre l'attore impressionava i fan, a fine ciak, diffondendo lungo il fiume la musica di Mission Impossible dagli altoparlanti.
 



Per Cruise, che nel 2005 arrivò a Roma portandosi dietro tutta la famiglia e uno stuolo di tate e assistenti (alloggiati nella seconda casa romana dell'attore, l'Hotel Hassler di Piazza di Spagna), Roma aveva aperto le sue porte, offrendo alla troupe anche il Gianicolo e la Fontana di Trevi: unico a negare i permessi fu il Vaticano, che fu perciò ricostruito all'interno della reggia di Caserta. Massimo, oggi, il riserbo sul contenuto di Lybra - titolo provvisorio - da parte della produzione, che alcuni giorni fa ha concordato, durante una riunione con gli uffici capitolini delle Soprintendenze, il cronoprogramma delle riprese: fondamentale non intralciare cantieri importanti come quelli previsti dal piano sampietrini a Piazza Venezia e Via IV novembre e la realizzazione dell'isola ambientale in zona Monti.

E tuttavia, in cambio dei 200mila euro al giorno che saranno pagati al Comune dagli americani per l'occupazione di suolo pubblico, qualche piccola deroga sarà concessa: l'avvio dei lavori per la pedonalizzazione di via Urbana sarà posticipato di circa una settimana, dal 15 al 20 marzo, proprio per permettere le riprese del film. A trapelare, fin da ora, è il contenuto di alcune scene. A Roma saranno girati inseguimenti, esplosioni e sparatorie, in pieno stile action, con uso di effetti speciali. E l'ipotesi che diventa di giorno in giorno più probabile è che il film che sarà girato in Capitale, col nome fittizio di Lybra, sia proprio il settimo capitolo di Mission Impossible, di cui nei giorni precedenti è stato annunciato il cast (Cruise insieme a Rebecca Ferguson e Hayley Atwell, diretti da Christopher McQuarrie). Un film dal budget importante, girato in parte anche in Ucraina (sul web le foto di Cruise insieme al regista a colloquio con il presidente ucraino), che sarà realizzato in sequenza insieme all'ottavo capitolo - per economizzare le spese ma anche il tempo - con Cruise ormai sessantenne e cocciutamente determinato a rinunciare a qualsiasi controfigura.

La Capitale si conferma dunque, con l'arrivo di Cruise, un set a cielo aperto, già molto apprezzato negli ultimi anni dalle produzioni internazionali: da Zoolander 2 a To Rome with love di Woody Allen, da 007 Spectre a Il Talento di mister Ripley, passando per Ocean Twelve, Mangia prega ama e Gangs of New York, il fascino della città eterna non abbandona Hollywood. Con buona pace dei cittadini, che dovranno convivere, per quaranta giorni, anche con l'agente più spericolato - e invadente - del cinema americano.
 

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