“The Big Sick", una storia vera: il grande amore oltre il pregiudizio

Kumail Nanjiani e Zoe Kazan in "The Big Sick"
di Gloria Satta
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Domenica 12 Novembre 2017, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 21:31
È possibile innamorarsi di una donna priva di conoscenza e immaginare un futuro accanto a lei sfidando pregiudizi e tradizioni millenarie? A Kumail Nanjiani, cabarattetista di Chicago di origine pakistana, è successo. Sia nella vita, quando ha incontrato e poi vegliato la futura moglie Emily V. Gordon finita in coma a causa di un'infezione. Sia sullo schermo, quando ha interpretato se stesso in The Big Sick - il matrimonio si può evitare...l'amore no: campione d'incassi in America, dopo aver conquistato il Sundance, entusiasmato la critica e vinto il premio del pubblico a Locarno, esce il 16 con Cinema di Valerio De Paolis.

Doppia rivelazione: il film, diretto da Michael Showalter, è il caso dell'ultima stagione non solo perché fa sorridere, commuove e spinge a pensare mettendo in scena sia una sorprendente storia d'amore sia un confronto tra culture, quella americana e quella pakistana. Ma anche per la presenza della protagonista femminile Zoe Kazan: nipote del regista di La valle dell'Eden, tenera e buffa, lanciatissima non solo come attrice ma anche come sceneggiatrice, Zoe è l'anima stessa del film.

UNA STORIA VERA
«Ho accettato di girare The Big Sick», racconta al telefono da New York l'ultima Kazan, 34 anni, figlia dei famosi sceneggiatori Nicholas Kazan e Robin Swicord, «perché mi è sembrata una commedia romantica originale e freschissima, qualcosa di mai visto prima al cinema. La sceneggiatura, scritta da Kumail e Emily, cioè i veri protagonisti della storia, mi ha colpita per la sua intelligenza e profondità. È ricca di emozioni, ma fa anche pensare».

Kumail e Emily s'incontrano una sera, fanno sesso ma apparentemente finisce là: nessuno dei due vuole impegnarsi. Eppure quella che sembra l'avventura di una notte si trasforma in amore vero. La faccenda si complica quando entra in gioco la famiglia di lui, che sogna per il proprio rampollo un matrimonio combinato, e quella di lei (formidabili gli attori Holly Hunter e Ray Romano) piena di pregiudizi, mentre la ragazza viene ricoverata in ospedale per una misteriosa infezione...

«Prima di sbarcare sul set - rivela Zoe - per essere credibile nei panni del mio personaggio ho frequentato la vera Emily e Kumail, ho studiato la loro vita, mi sono fatta raccontare molte cose. Il successo del film? Il pubblico ha sempre bisogno di storie d'amore e le apprezza ancora di più se vengono raccontate in modo nuovo».
Diplomata in teatro all'università di Yale, l'attrice recita da quando era giovanissima: «Mi è venuto naturale perché sono cresciuta in una famiglia di artisti che mi hanno educata all'amore del cinema, del teatro, delle arti», spiega. «Preferisco tenere per me i ricordi di mio nonno (Kazan morì nel 2003, ndr), ma posso dire che è stata una presenza molto importante nella mia vita. Oggi mi considero fortunata perché lavoro. E scelgo progetti che mi permettano di fare cose mai fatte prima, trasformarmi».

COMMEDIE O DRAMMI
Tra film leggeri e drammi, Zoe sente più congeniali i ruoli seri. È tra i protagonisti della serie The Deuce, continua a fare teatro e ha scritto la sceneggiatura di Wildlife, il primo film da regista di Paul Dano, l'attore con cui vive da dieci anni (lo abbiamo visto in Youth di Sorrentino).

L'anno scorso l'attrice scrisse un articolo sul New York Times rivelando di aver sofferto di disturbi alimentari quando era adolescente. Oggi vede con favore l'ondata di denunce contro le molestie sessuali: «Contribuiscono a cambiare il costume. Sono grata alle donne, come Asia Argento, che trovano il coraggio di parlare».
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