Tutto è iniziato alle 7 del mattino quando i poliziotti hanno bussato alla sua abitazione per eseguire un mandato. Sembra che Joshua non si fosse presentato a un'udienza in tribunale il 23 aprile. La situazione è subito precipitata perché l’uomo si è barricato in casa, minacciando di uccidere i poliziotti. Questi ultimi sono stati costretti a fare intervenire gli Swat, che hanno iniziato subito una trattativa per convincerlo ad arrendersi. Purtroppo, i negoziatori non hanno avuto successo e non sono riusciti a impedirgli di uccidersi. Dall’abitazione non è arrivato nessun sparo, ma una volta penetrati all’interno gli uomini del nucleo speciale hanno trovato Joshua morto a seguito di una ferita autoinflitta.
Joshua James Corbett era diventato noto dopo essere penetrato in casa di Sandra Bullock.
Era il 2014 e l’uomo era riuscito ad arrivare fino alla camera da letto dell’attrice, che aveva avuto la prontezza di chiudersi a chiave nell’armadio e di chiamare il 911. La polizia riuscì ad arrestare lo stalker e lo trovò in possesso di una sorta di diario, in cui aveva descritto nei minimi dettagli l’aggressione. Da quanto è emerso dall’analisi del diario, l’uomo non intendeva solo penetrare in casa dell’attrice, ma voleva anche realizzare delle precise fantasie sessuali. Non solo, nella sua abitazione fu ritrovato persino un vero e proprio arsenale di armi illegali. Durante il processo a suo carico, fu riconosciuto affetto da schizofrenia e condannato a 5 anni di libertà con trattamento sanitario mentale obbligatorio. Lo scorso anno Joshua era stato rilasciato dal centro di igiene mentale che seguiva il suo caso.
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