Scola, il saluto degli amici artisti. Sandrelli: «Un privilegio averlo incontrato»

Scola, il saluto degli amici artisti. Sandrelli: «Un privilegio averlo incontrato»
8 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 15:03
Il grande regista Ettore Scola è morto a Roma, all'età di 84 anni. Da subito in tanti, fra attori, registi e personalità del mondo della politica e dello spettacolo hanno voluto ricordarlo con un pensiero, una frase.

La camera ardente è stata allestita stamattina alle 11 al Policlinico Umberto I, a piazza del Verano 38. Sarà invece domani dalle 10,30 alle 18 alla Casa del Cinema l'omaggio ufficiale.

Giuseppe Tornatore, Walter Veltroni, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, Fabio Mussi, sono stati tra i primi ad arrivare alla camera mortuaria, senza esposizione del feretro e chiusa al pubblico. La famiglia del grande regista scomparso ieri ha richiesto assoluto riserbo per oggi, mentre la cerimonia di domani alla Casa del Cinema sarà aperta al pubblico. Da stamattina, credendo, per un equivoco, che oggi ci fosse una camera ardente aperta al pubblico sono passati fra gli altri anche il produttore Carlo Degli Esposti e attori come Marco Bonini e Valentina Carnelutti.

«Mi dovete festeggiare alla Casa del cinema come fosse una festa», aveva espressamente chiesto Ettore Scola. E così sarà. Domani dalle 8.30 per tutta la giornata verrà esposta la salma, mentre dopodomani la camera ardente si terrà sempre dalle 8.30 fino alle 15 dove inizieranno una serie di interventi di amici e colleghi di Scola (scelti dai familiari del regista-sceneggiatore) coordinati da Felice Laudadio.

Sergio Mattarella: 
«Scompare un grande protagonista». «Con Ettore Scola scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea». È quanto dichiara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo il suo «profondo cordoglio» ai familiari del regista.

Stefania Sandrelli:
«Che privilegio averlo incontrato». «Avesse dovuto scegliere una parola su tutte questa parola sarebbe stata: noi. Mi ha trasmesso la meraviglia della collaborazione nel nostro lavoro, della condivisione, del sostegno, il privilegio la magia di fare le cose insieme e che cose abbiamo fatto insieme, che film!»: Stefania Sandrelli è addoloratissima per la scomparsa oggi di Ettore Scola. Piange e decide di buttare giù i suoi pensieri a caldo, di provare con qualche ricordo che emerge a tenere a bada la tristezza che prova. Si sono conosciuti quasi 50 anni fa, lei ha interpretato capolavori a cominciare da C'eravamo tanto amati del 1974 e da allora non si sono persi di vista. «La tenerezza, la passione, e l'ironia di quell'ultimo bacio che ci siamo dati il dieci luglio nei giardini di Cinecittà davanti alle sue amate Gigliola, Paola e Silvia mi rimarrà sulle labbra per sempre», dice la Sandrelli che lo aveva invitato, invano, allo spettacolo teatrale con la figlia Amanda. Le strade cinematografiche di Scola e della Sandrelli si sono incrociate quattro volte e per film che hanno fatto la storia del cinema italiano: 1974 "C'eravamo tanto amati", 1980 "La terrazza", 1987 "La famiglia", 1998 "La cena" e poi nel 2003 per il documentario, sempre diretto da Scola, "Gente di Roma".

Renzo Arbore:
«Abbiamo perso un grande maestro». «Abbiamo perso un grande maestro. La mia generazione, che è quella successiva alla sua, ha avuto la fortuna di avere grandi maestri come lui, come Fellini, come Antonioni o Zavattini. Era una generazione straordinaria che io devo ringraziare. Conoscevo Scola benissimo, è una gravissima perdita». Con queste parole Renzo Arbore ha commentato in diretta in studio a Ballarò su Rai3 la scomparsa di Ettore Scola.

Alessandro Gassman:
«Ti abbiamo tanto amato». «Ciao Ettore! Ti abbiamo tanto amato. Che lezione grande la tua, che regalo il tuo cinema. TVB». È il saluto a Scola che Alessandro Gassmann affida a Twitter, parafrasando uno dei titoli più noti del regista scomparso, C'eravamo tanto amati.

Gilles Jacob:
«Mi sento orfano». «Ettore Scola è morto. C'eravamo tanto amati. È venuto tanto spesso a Cannes. Mi sento infinitamente triste e orfano, come l'Italia»: questo il tweet dell'ex presidente del Festival di Cannes. «Con Scola - continua Jacob - se ne va una fetta del cinema italiano di tutti i tempi. Critico sulla società, innamorato dei suoi antieroi, sorridente».

Carlo Verdone: 
«È stato un maestro per tutti». «Avevo sentito Ettore Scola circa un mese fa, gli avevo fatto i complimenti per il suo film documentario di Fellini. Lui rimase colpito da questa mia telefonata, che gli ho fatto in maniera sincera. In quell'opera c'era tanta poesia, mi piaceva l'idea che un grande come Scola rendesse merito ad un altro grandissimo come Fellini, era un atto di umiltà, e di amicizia». Così Carlo Verdone, ospite di Giovanni Veronesi a "Non è un paese per giovani", su Radio2 ricorda Scola. «Fellini era inarrivabile ma Scola è stato il maestro di tutti noi, tutti gli dobbiamo qualcosa. Scola ha avuto la fortuna di vivere il momento migliore dell'Italia, era una persona perbene» dice ancora Verdone.

Daniele Vicari:
«Era un amico vero». «Ettore Scola era un amico vero con cui ho condiviso una parte di cammino negli ultimi anni. Ha anche partecipato all'esperienza della Scuola di Cinema, era una persona di una generosità infinita. Ha veramente regalato ai ragazzi momenti unici e sinceri di passione per questo mestiere». Lo ha detto il regista Daniele Vicari all'uscita del Policlinico Umberto I di Roma dove si trova il feretro di Ettore Scola, scomparso ieri a Roma.

Francesco Bruni:
«Mi manca moltissimo». «Mi manca moltissimo, ieri la notizia della sua morte mi colpito profondamente, era un artista enorme sia dal punto di vista della scrittura che della regia e negli ultimi anni dal punto di vista umano è stato generosissimo, molto affettuoso, disposto all'ascolto, leggeva i copioni, vedeva i film dei colleghi, dava consigli.
Voglio anche ricordare il suo impegno in prima persona fino agli ultimi giorni per i ragazzi del cinema America». Lo ha detto il regista e sceneggiatore Francesco Bruni all'uscita del Policlinico Umberto I di Roma, dov'è il feretro di Ettore Scola. Tra gli altri, è arrivata anche Lina Sastri: «non ho mai avuto la fortuna di lavorare nei suoi capolavori, è stato un maestro del cinema, il testimone di un'Italia che ci piaceva», ha detto. Bruni ha aggiunto che «non è facile parlare in questo momento di Ettore. Vengono in mente frasi commosse, anche retoriche. Per noi è stato un punto di riferimento artistico e umano importantissimo ma lui detestava la retorica, ci avrebbe congedato con un buffetto e un sorriso».


Felice Laudadio:
«Non posso accettare che sia morto». «Ettore Scola era per me un amico intimo e continuo a dirmi che non è vero sia morto. Ho visto la salma e ho detto: non ci credo». Queste le prime commosse parole del ricordo del maestro di Felice Laudadio, direttore artistico del Festival di Bari, di cui Scola era presidente onorario, ma soprattutto grande amico del regista di Una giornata particolare. «Sul festival di Bari - che quest'anno sarà dedicato proprio a Scola e a Marcello Mastroianni - voleva sapere sempre ogni cosa ed era amatissimo da tutti i collaboratori che ora si sentono come abbandonati. Il fatto è che aveva il suo carattere, ma sempre con un grande sorriso».

Jack Lang:
«È stato al fianco della sinistra francese». «Era un amico di fedeltà assoluta. Quelli a cui voleva bene sapevano di poter sempre contare su di lui»: lo scrive Jack Lang, ex ministro della Cultura francese, socialista, oggi presidente dell'Istituto del Mondo Arabo di Parigi, in un messaggio fatto pervenire all'Ansa. «È stato l'uomo di tutte le battaglie della sinistra progressista in Francia e in Italia - continua Lang - anche prima dell'elezione di Francois Mitterrand, fu uno dei primi a manifestare un sostegno fervente ed entusiasta alla sua candidatura». «Mai - scrive ancora Lang - ci ha fatto mancare i suoi consigli, con la sua voce grave e incisiva e la sua immensa autorità morale». «Conscio dell'esperienza italiana sui danni della televisione berlusconiana - scrive poi Lang - mise in guardia gli amici francesi contro i rischi di creazione di una tv privata che in seguito sarebbe stata affidata a questo distruttore del cinema italiano». «La sua opera cinematografica è senza pari - continua l'ex ministro che inventò la Festa della Musica - nessuno meglio di lui ha saputo descrivere la singolarità dell'animo dell'italiano, la potenza della sua lingua, l'originalità dei suoi rapporti umani».

Pietro Grasso:
«Un maestro ironico ed elegante». «Scola ha saputo attraversare più di mezzo secolo di storia del nostro Paese con ironia, lucidità ed eleganza: attraverso la macchina da presa ci ha fatto emozionare, ridere e soprattutto riflettere sulla nostra società e i suoi cambiamenti». Lo scrive sulla propria pagina Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso. «Oggi - aggiunge Grasso - è una giornata intensa, qui in Senato prosegue la discussione che precede il voto finale sulla riforma costituzionale, ma ci tengo a dedicargli un piccolo omaggio». «Ho amato molti dei suoi film, li rivedrò per l'ennesima volta e invito tutti a farlo, soprattutto i più giovani che forse non hanno mai visto capolavori come "C'eravamo tanto amati", "Una giornata particolare" o "La terrazza". Sarà un modo per onorare la memoria di Scola e capire qualcosa in più sul nostro Paese: anche a questo servono i maestri», conclude il presidente del Senato.

Nicola Zingaretti:
«Porteremo la sua opera nelle scuole». «Ettore Scola era contento di venire il 9 febbraio all'iniziativa della Regione Lazio "Cinema e Storia" per raccontare agli insegnanti "C'eravamo tanto amati". Il film è uno dei 7 selezionati per quest'anno e sarà proiettato nelle scuole che hanno aderito al progetto. In questi anni mi è stato molto vicino con discrezione e curiosità». Lo scrive sul suo profilo Facebook il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Quando ero in Provincia (presidente della Provincia di Roma, ndr) ci ha aiutato a pensare la scuola di cinema "Gian Maria Volontè" e poi era sempre presente, curioso e disponibile - ha aggiunto Zingaretti -. L'avevo visto poche sere fa all'Auditorium e ci siamo abbracciati. Non posso credere che non ci sia più. Ora porteremo nelle scuole la sua opera con ancora più convinzione. Ciao Ettore».

Nichi Vendola:
«Scompare un amico e un compagno di lotta». «Una grande passione civile, una straripante umanità, una voce tenerissima e spesso scanzonata e ironica. Con Ettore scompare uno dei grandi maestri del cinema italiano. Per molti di noi, anche un caro amico e un compagno di lotta». È l'omaggio che Nichi Vendola rivolge ad Ettore Scola.

Il Campidoglio:
«Aveva Roma nel cuore». «Scola. Roma Capitale esprime vicinanza a famiglia e ricorda un grande protagonista della cultura italiana che tanto Roma ha avuto nel cuore». Così il Campidoglio dal suo account ufficiale twitter commenta la scomparsa di Ettore Scola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA