Robin Wright: "Io tra regia, moda,
Ucraina e il nuovo film di Zemeckis"

Robin Wright fotografata al Matera Film Festival
di Gloria Satta
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 16:35

Robin Wright torna a lavorare con Robert Zemeckis, che nel 1994 l’aveva diretta nel cult “Forrest Gump”: il nuovo film che vedrà riuniti l’attrice 56enne, il regista e Tom Hanks s’intitola “Here”, è ispirato all’omonima graphic novel di Richard McGuire e sarà ambientato in una stanza di cui si racconta la storia gli anni 500.957.406.073 a.C. e 2033 d.C. Robin lo ha rivelato al Matera Film Festival (che ha premiato il film “Other Cannibals” di Francesco Sassi) e di cui, insieme a Patty Jenkins, l’attrice  e regista è stata l’ospite d’onore. Magrissima, vestita di nero, di ottimo umore, Wright ha parlato della sua carriera, della guerra, del movimento #meToo, dell’azienda di moda solidale che ha appena messo in piedi, dei social e di tante altre cose. Senza dimenticare che proprio a Matera aveva girato “Wonder “Woman”, nel ruolo della regina delle Amazzoni.

Com’è stata quell’esperienza?

“Semplicemente fantastica. Ogni giorno aspettavo il foglio delle convocazioni sul set per sapere se dovevo girare qualche scena o no. E se ero libera me ne andavo in giro per la città, che è uno dei luoghi più belli del mondo”.

Che significa per lei ritrovare Zemeckis?

“Mi ricorda che girare “Forrest Gump” è stato un regalo. Puoi anche essere l’attore più bravo del mondo, ma se non partecipi a un film memorabile non puoi costruire una carriera destinata a rimanere nel tempo. Penso al “Padrino”, la grande occasione di Al Pacino. Ecco, “Forrest Gumpo” è stato il mio “Padrino”.

Il movimento #meToo, deflagrato 5 anni fa, ha cambiato il ruolo delle donne, anche a Hollywood?

“Sicuramente molte cose sono cambiate, compresa la posizione delle donne nell’industria del cinema. Il #meToo è stata la nemesi della nostra generazione. Ma bisogna distinguere. Mentre molte donne hanno trovato finalmente il coraggio di denunciare le violenze subite, e non solo nel cinema, la parola abuso è stata adoperata anche per definire il comportamento di un uomo che tocca il braccio di una donna. Il segreto è insegnare ai nostri figli maschi, fin da piccoli, a rispettare l’altro sesso”.

Che rapporto ha con i social?

“Recentemente sono stata investita da una valanga di insulti solo perché avevo posato con Hillary Clinton in occasione della presentazione a New York della mia linea di abbigliamento solidale.

Sono rimasta di stucco: non mi interessa la posizione politica di Hillary, mi importa solo che appoggi la nostra attività”.

E in cosa la sua azienda si distingue dalle altre?

“Diamo lavoro alle donne del Congo, che vengono adeguatamente retribuire. Facciamo poi un commercio pulito, i nostri articoli sono scansionabili perché tutti possano sapere il viaggio che hanno fatto e che non siano stati impiegati bambini”.

Nell’acclamata serie “House of Cards” lei interpretava la prima presidente Usa donna. Cosa pensa della guerra in Ucraina?

“Ho incontrato Zelensky e sua moglie Olenska.  Ho scoperto due persone perbene, profondamente impegnate. Gli ucraini stanno vivendo una tragedia e Putin è mosso solo dal potere e dall'avidità”.

Come giudica l’iniziativa di molte attrici di tagliarsi una ciocca di capelli per sostenere le lotte delle ragazze iraniane?

“Qualunque tipo di azione collettiva, destinata ad aiutare chi è in difficoltà, è importante. E’ una mini rivoluzione, capace di attirare l’attenzione del mondo sul problema”.

Come giudica Kevin Spacey, suo partner in “House of Cards”, tornato alla sbarra con l’accusa di abusi sessuali?

“Posso solo dire che il nostro rapporto professionale è stato ottimo. Ho avuto a che fare con lui solo sul set, dal momento in cui il regista gridava “Azione!” e quello in cui intimava “Stop!”. Della sua vita privata non ho mai saputo nulla. Ho sentito solo le voci che giravano a Hollywood. Ma ne girano tante”.

Dopo aver diretto alcuni episodi di “House of Cards” e il film “Land” tornerà alla regia?

“Sì, e con piacere. Mi preparo a dirigere la serie “The Turnout” dal best seller della scrittrice Margaret Abbott. Io interpreterò una ballerina, del resto lo sono stata in passato. E la storia si svolge tra ieri e oggi, significa che dovrò ringiovanirmi. Ma, almeno al cinema, non è un problema”.

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