Al Festival di Venezia Rezza/Mastrella con "Samp": l’epopea di un killer che uccide le tradizioni

Samp, l’epopea rituale di un killer che uccide le tradizioni di RezzaMastrella
di Valentina Venturi
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Venerdì 28 Agosto 2020, 15:30

«Abbiamo fatto bene a non fare cinema per 18 anni, a scegliere il palcoscenico: così abbiamo vinto il Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2018. Doveva andare così, però ora torniamo al cinema in maniera prepotente e come sempre sbarazzina!». Antonio Rezza e Flavia Mastrella, tornano a Venezia con l'ultima produzione cinematografica "SAMP l’epopea rituale di un killer che uccide le tradizioni". La pellicola è stata selezionata fra gli eventi speciali delle Giornate degli Autori, dirette da Giorgio Gosetti, nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia dal 2 al 12 settembre 2020. Il 5 settembre è prevista l'anteprima stampa, mentre il 10 e 11 le proiezioni per il pubblico. A seguire saranno al Sicilia Queer festival e poi al Festival di Bellaria.

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Sebbene parlare con Flavia o con Antonio sia come avere davanti una sola persona, questa volta lo scambio è stato doppio. Le riprese di "Samp" sono iniziate diciannove anni fa e terminate nel 2020. È Antonio a precisare come «il titolo sia ispirato in modo fuorviante alle vicende di un possibile San Paolo che alla fine nel film non si presenta mai, ma è stato girato anche in parte nei luoghi dove questa figura ha tergiversato. È il titolo originale, che poi si è sedimentato».

Munito di pistola («credo sia uno snodo idraulico, ormai è un reperto»), Rezza è il protagonista, killer di professione che viene ingaggiato da un presidente per uccidere i tradizionalisti. «Io ho curato i costumi - precisa Flavia - ma la cosa più importante che ritengo di aver fatto è il film. È lavorato in tutti i suoi particolari da me e da Antonio: lui entra nel costume e io entro nella forma. Un lavoro di regia in comune, di frammentazione della sceneggiatura e di distruzione delle regole. Come al solito!». 
 
Una delle caratteristiche di Rezza è il rifiuto della definizione di attore: «Sono un performer, anche il film è performativo. Le persone della strada che abbiamo coinvolto diventano performer perché non hanno il tempo tecnico per entrare nel personaggio. È un film realizzato da persone che hanno performato la loro azione scenica: a dimostrazione che si possono fare film anche senza il sentimento e lo stato d’animo sguattero del personaggio». 

Su quale sia il segreto della coppia RezzaMastrella è Flavia a spiegarlo: «Non ci addormentiamo mai sulle cose, cerchiamo sempre di rinnovarci, siamo sempre al passo con il tempo, la tecnologia e le forme di comunicazione.

In realtà noi siamo due comunicatori, da sempre. siamo due influencer!».

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