"Quanto Basta", Vinicio Marchioni e Valeria Solarino raccontano l'Asperger (con ironia)

Il cast del film Quanto Basta
di Paolo Travisi
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Giovedì 29 Marzo 2018, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 19:41

Guido è un ragazzo con la sindrome di Asperger, un disturbo simile all'autismo, che sogna di fare il cuoco. Arturo è un chef pluristellato, ormai fuori dai ristoranti di alto livello, a causa della sua aggressività. Uscito dal carcere per una rissa, finisce ai servizi sociali dove incontra Anna, psicologa in un istituto di formazione per autistici, anello di congiunzione tra due persone con problemi diversi, in apparenza distanti, poi indispensabili l’una all’altra.
 



È un’intensa storia di amicizia, tra Guido e Arturo, quella raccontata in Quanto basta, commedia coraggiosa che affronta tematiche difficili, con grande delicatezza e ironia, poggiando sull’interpretazione, fuor di retorica, dei tre protagonisti, Luigi Fedele, Vinicio Marchioni e Valeria Solarino. «L’idea del film nasce dalla lettura di alcuni libri sul backstage del mondo culinario» dice Francesco Falaschi, regista del film durante la conferenza stampa alla Casa del Cinema di Villa Borghese «poi abbiamo incontrato alcune realtà come Autismo in cucina a Prato e l’associazione Not Equal a Roma che hanno materializzato l’incontro tra la neuro-diversità dell’Asperger ed i cosiddetti normali. Abbiamo conosciuto tanti ragazzi che vivono questa condizione, alcuni dei quali hanno anche recitato nel film. Dopo averli visti lavorare realmente in cucina, tutto è diventato più naturale, per me e gli attori».

La cucina dunque, sempre più materia da talent televisivo, fa da sfondo ad un racconto, in cui le diversità, legate alla sindrome o ad asprezze caratteriali, vengono affrontate e superate senza «pietismo ed ipocrisia, anzi ero affascinato dal cinismo di questo chef, che si avvicina a questo gruppo di Asperger pensando di essere il migliore di tutti ed invece è grazie all’amicizia col personaggio di Luigi Fedele, che risolve i suoi problemi con la vita» ammette Vinicio Marchioni, uno dei protagonisti di Quanto basta. Per l’interprete romano, divenuto popolare grazie alla serie cult Romanzo Criminale, oggi sempre più impegnato come regista teatrale ed attore attento alle storie, «sono affascinato dalle mancanze degli esseri umani e dei personaggi che interpreto. Per questo quando ho letto la sceneggiatura, l’ho trovata piena di grazia, una qualità rara». Le interpretazioni del cast rendono la storia ancora più umana. Luigi Fedele, appena 20 anni e già grande talento, nel 2016 aveva sorpreso al Festival del cinema di Venezia in Piuma, diretto da Roan Johnson. In Quanto basta, torna con un ruolo difficile «è stata una profonda esperienza di studio, ho iniziato partendo dall’esteriorità del personaggio, dal suo linguaggio, i movimenti del corpo e solo in un secondo momento, dopo aver conosciuto alcuni ragazzi con Asperger, ho spostato la mia ricerca sull’interiorità, ricavando tante emozioni e questa è stata la parte più toccante del mio lavoro».

S’inserisce Marchioni “in Cavalli, un film in cui abbiamo recitato insieme, lui faceva il ragazzino e me lo ritrovo sei anni dopo che è diventato un vero fenomeno”.
Anche Valeria Solarino è rimasta colpita dal personaggio e dalla storia «mi è piaciuto subito la sceneggiatura e ho amato molto il rapporto tra queste due persone in apparenza così diverse. Il film è come una bella poesia, in cui queste dinamiche sono state trattate col sorriso». Quanto basta in uscita al cinema il prossimo 5 aprile, poi verrà presentato anche nelle scuole e l'augurio di tutto il cast è che anche i ragazzi protagonisti e che vivono questa condizione siano contenti. In sala è presente uno di loro, prende il microfono e dice «da spettatore ho goduto nel vederlo e non solo perché c'ero io nel film».

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