Cannes, è il giorno di Nanni Moretti con "Tre piani": ma il film già divide la critica sulla Croisette

Cannes, è il giorno di Moretti con "Tre piani": ma il film giù divide la critica sulla Croisette
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Domenica 11 Luglio 2021, 14:54

È il giorno di Nanni Moretti a Cannes.  Unico film italiano in corsa per la Palma, vent’anni dopo quella per La stanza del figlio, è il titolo su cui sono riposte le speranze italiane. Stasera la proiezione ufficiale del film termina un quarto d’ora dopo l’inizio di Italia - Inghilterra, intanto ieri il regista è arrivato al festival, tra autografi e ricordi, come testimonia il video postato sul suo nuovo “Diario”, la pagina Instagram che da un po’ di tempo racconta il dietro le quinte del suo lavoro. La sceneggiatura, che Moretti firma con Federica Pontremoli e Valia Santella, prende le mosse dall’omonimo libro dell’israeliano Eshkol Nevo, pubblicato in Italia da Neri Pozza, le cui storie Moretti ha spostato da Tel Aviv a Roma.

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Cannes, il giorno di Nanni Moretti

Il romanzo di Nevo, che è a Cannes per sostenere il film, racconta in tre capitoli, storie dolorose e fortemente simboliche le cui vicende hanno echi anche in quelle degli altri condomini. Per la prima volta il regista di Caro diario e Palombella rossa adatta la storia di un altro autore.

Al primo piano vive una giovane coppia con due bambine, qualche volta ne affidano la più grande agli anziani dirimpettai, ma un giorno l’uomo, che ha già dato segni di Alzheimer, scompare con la piccola per alcune ore finché vengono trovati soli in un frutteto. Il padre, dalla cui prospettiva è raccontata la storia, non si dà pace perché non riesce a capire cosa sia veramente accaduto tra l’anziano e la figlia e l’ombra dell’abuso si fa largo nei suoi sospetti mettendo in crisi anche il rapporto con la moglie. Nel film l’uomo è interpretato da Riccardo Scamarcio.


Al secondo piano vive una donna il cui marito è sempre in viaggio, si sente trascurata e prova un profondo senso di colpa perché non si sente appagata dalla sua scelta di stare a casa a occuparsi dei due figli, quando improvvisamente si presenta alla sua porta il cognato, con cui il marito ha rotto da anni, chiedendole di ospitarlo perché ricercato da polizia e creditori: non potrà fare a meno di accoglierlo. Sono Alba Rohrwacher e Adriano Giannini.


LA VISIONE

Il film sembra abbia già diviso la critica. Sostenitori convinti, o con qualche riserva, e denigratori altrettanto convinti, o con qualche riserva. Il fatto è che il film prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema e Le Pacte e distribuito da 01 dal 23 settembre, è un film di Moretti senza Moretti. Tredicesimo lungometraggio di fiction diretto dal regista romano, e primo la cui sceneggiatura deriva da un soggetto non originale, Tre piani sembra così del tutto privo di quel carattere tipico dei suoi film provocatori e intemperanti, che lo hanno reso celebre all’inizio, come di quello più riflessivo della seconda parte della sua opera. Un soggetto non suo e con uno sviluppo narrativo molto articolato, per molti ha reso il film una gabbia rassicurante, ma anche capace di strangolare la sua creatività.

Adattamento con molte libertà dell’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, pubblicato in Italia da Neri Pozza, le cui storie Moretti ha spostato da Tel Aviv a Roma, il film racconta appunto di tre piani di un condominio tanto tranquillo all’esterno quanto pieno di inquietudini borghesi all’interno. Al primo piano c’è una giovane coppia con una bambina, Francesca. Spesso, in caso di emergenza, la affidano a degli anziani dirimpettai, ma un giorno la bambina scompare per alcune ore e viene trovata sola in un frutteto con l’anziano e non troppo lucido vicino. Il padre Lucio (Riccardo Scamarcio), tutto primitivi impulsi, non si dà pace e non manca di sospettare. Al secondo piano c’è invece una donna, Monica (Alba Rohrwacher), trascurata dal marito (Adriano Giannini) sempre in viaggio e anche da se stessa: vive infatti in una eterna confusione. Un giorno si presenta alla sua porta il cognato Giorgio (Stefano Dionisi), con cui il marito ha rotto da anni, chiedendole di ospitarlo perché ricercato da polizia e creditori. Al terzo piano vive, infine, un giudice in pensione (interpretato dallo stesso Moretti) insieme alla moglie (Margherita Buy). Il loro unico figlio si è messo in guai seri e deve affrontare un processo. Morto il padre il ragazzo scompare e la madre vuole solo rincontrarlo. Questa la struttura di minima di questo film in cui, solo in brevi momenti, i personaggi di questo condominio si sfiorano. 

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