Venezia, il nuovo Almodovar e Regina King fuori concorso alla Mostra del Cinema

Venezia, il nuovo Almodovar e Regina King fuori concorso alla Mostra del Cinema
di Gloria Satta
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Lunedì 3 Agosto 2020, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 21:09
Due premi Oscar, lo spagnolo Pedro Almòdovar e l’americana Regina King, si aggiungono fuori concorso alla lista dei protagonisti della 77esima Mostra di Venezia, in programma al Lido dal 2 al 12 settembre sotto la direzione di Alberto Barbera e attesa dal mondo intero come un importante segnale di rinascita del cinema messo in ginocchio dal covid19.

Pedro, 70 anni, un Academy Award vinto nel 2003 per Parla con lei, porterà all Mostra il suo primo film girato in inglese: The Human Voice (la voce umana), ispirato al celebre testo teatrale di Jean Cocteau e realizzato a tempo di record subito dopo la fine del lockdown, protagonista Tilda Swinton che proprio a Venezia riceverà quest’anno il Leone d’oro alla carriera.



HOLLYWOOD
Regina, 49 anni, regista e attrice premiata con l’Oscar nel 2018 come ”secondo ruolo” per il dramma Se la strada potesse parlare, sarà invece al Lido con One night in Miami, ambientato nel 1964 e incentrato sul giovane Cassius Clay che diventerà un campione del ring con il nome di Muhammad Alì, interpretato da Ali Goore: un film dall’impianto decisamente hollywoodiano destinato a rafforzare la presenza a stelle e strisce al Lido, «ma anche un’opera in grande sintonia con gli avvenimenti degli ultimi mesi e con la necessità di combattere ogni forma di razzismo», anticipa Barbera. Da parte sua, Almodòvar ha dichiarato a caldo: «Sono entusiasta di tornare a Venezia in questo anno speciale, con il Covid 19 nel ruolo di involontario ospite. Tutto sarà diverso e non vedo l’ora di scoprirlo di persona...». Sulla musa del suo film ha aggiunto: «Sarà un onore affiancare Tilda in un anno in cui riceverà un premio meritatissimo come il Ldeone alla carriera. Per la verità, The Human Voice è un festival di Tilda, una rassegna dei suoi infiniti e assortiti registri come attrice. E’ stato uno spettacolo dirigerla».

ABBANDONO
Già, perché la poliedrica attrice britannica premio Oscar, 59 anni e una carriera sfolgorante all’insegna del coraggio di mettersi continuamente in gioco attraverso personaggi sperimentali o addirittura spericolati, questa volta ha dovuto confrontarsi con la pièce di Cocteau che già fu cavallo di Anna Magnani nel 1948, nell’episodio finale del film di Roberto Rossellini L’amore: al centro della storia una donna disperata che aspetta la telefonata dell’amante che l’ha appena abbandonata per un’altra donna. Di quel testo, rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1930 dall’attrice Berthe Bovy, Nannarella offrì un’interpretazione memorabile e straziante, un monologo scandito da crisi di pianto, implorazioni, minacce, sproloqui. E ottenne l’imprimatur entusiatico dello stesso autore. Ma l’opera, entrata in ogni manuale di recitazione, è stata successivamente interpretata anche da altre grandi attrici come Simone Signoret, Judith Anderson, Ingrid Bergman (che per un gioco del destino fu la rivale in amore della Magnani alla quale aveva ”soffiato” proprio Rossellini), Liv Ullman, Anna Proclemer, perfino Ornella Muti nel film di Citto Maselli Codice privato (1988). Non resta che attendere la nuova versione di Tilda che, scommettono tutti, non mancherà di sorprendere.
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