Non se ne faceva una ragione nel 1993, quando in Caro Diario sognava di torturare a morte l’autore della recensione dell’horror sanguinario Harry Pioggia di sangue, colpevole di averlo convinto ad andare al cinema, spacciando la pellicola per un capolavoro. Figuriamoci se poteva farsene una ragione oggi, quando a passare quasi unanimamente per capolavoro è un horror dalle premesse altrettanto vivaci, il tecno-erotico Titane di Julia Ducournau, “colpevole” di aver portato via la Palma d’oro, al termine dello scorso festival di Cannes, al suo Tre Piani. Gli anni passano ma Nanni Moretti resta fedele a se stesso, e se trent’anni fa il mezzo per esprimere il suo scontento critico era un film, oggi il sarcasmo del regista romano passa attraverso i social.
Instagram, precisamente, dove ieri pomeriggio è apparso all’improvviso un post con un primo piano di Moretti - in questi giorni sul set de Il Colibrì di Francesca Archibugi - gli occhi spalancati e lo sguardo inferocito, l’aspetto invecchiato dal trucco e uno sfondo indistinto di arbusti verdi: «Invecchiare di colpo.
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