Anima del gruppo fu all'inizio Graham Chapman, ma la sua instabilità dovuta all'alcolismo indusse Cleese ad allargare il parco degli autori cui la BBC aveva dato mano libera per inventare un programma in sintonia con il pubblico giovane. Il nome del «Flying Circus» con cui debuttarono veniva dalle pattuglie volanti tedesche della prima guerra mondiale, ma Cleese suggerì di adottare il nomignolo «Monty» del generale Montgomery e la suggestione del «Pyton», il serpente stritolatore. Il «Monty Python's Flying Circus» debuttò alla tv britannica il 5 ottobre 1969, Terry Gilliam assicurò le animazioni che accompagnavano i titoli di testa e scandivano i vari sketch e il successo fu così fulminante che la serie fu protratta per un totale di 4 stagioni e 45 episodi.
Il salto nel cinema avvenne già nel 1971 con una pellicola («E ora qualcosa di completamente diverso») che raccoglieva il meglio delle diverse scenette e poi nel 1975 arrivò un vero film a trama, con un budget bassissimo e l'inedito duo di Terry Gilliam e Terry Jones alla regia: «Monty Python e il Sacro Graal».
Fu così che nel 1979 il sestetto si riunì ancora per il trionfale «Brian di Nazareth» in cui un malcapitato Galileo finisce coinvolto negli eventi di Gesù, suscitando polemiche e scandalo nei paesi cattolici, tanto che in Italia sarebbe arrivato solo nel 1991. Nel frattempo il fenomeno Monty Python aveva preso proporzioni tali da conquistare anche la critica, tanto che il successivo «Il senso della vita» (1983) vinse il premio della giuria al Festival di Cannes. In verità però quello era anche il canto del cigno del gruppo: la morte prematura di Graham Chapman nel 1989 tolse agli altri ogni voglia residua di continuare insieme. Nel firmamento esistono oggi sei asteroidi con i nomi dei «magnifici sei».
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