La voce umana. Nella versione originale, “La voce umana” puntava su un unico personaggio: una donna al telefono con l’amante che l’ha abbandonata, gettandola in preda alla disperazione e a propositi suicidi. Edoardo Ponti, 41 anni, ne ha ricavato un mediometraggio di 25 minuti affiancando alla madre Enrico Lo Verso nella parte del compagno ”fuggitivo”. E ha chiesto a Sofia, che aveva già diretto dodici anni fa nella sua opera prima Cuori estranei, di recitare in napoletano: il testo di Cocteau è stato tradotto da Erri De Luca
Il ritorno. l film rappresenta un evento perché vede il ritorno di Sofia sullo schermo a quattro anni dall’ultima apparizione: nel 2010, nella miniserie tv “La mia casa è piena di specchi” ispirata all’autobiografia della sorella Maria Scicolone, la diva ha interpretato sua madre Romilda. La Loren ha voluto ora regalarsi questo nuovo ruolo cinematografico alla vigilia degli ottant’anni, che compirà il 20 settembre e che celebrerà mandando nelle librerie la sua autobiografia intitolata “Ieri oggi e domani”, come il suo film vincitore dell’Oscar.
L’attrice. «Ho scelto di interpretare La voce umana», ha raccontato Sofia, «perché l’interpretazione della Magnani fu uno dei motivi che da ragazzina mi spinsero a fare l’attrice». E ha spiegato quanto grande sia stata l’emozione di venire nuovamente diretta dal figlio, che da bambino aveva recitato accanto a lei nel film di Ponzi “Qualcosa di biondo”. Prodotto dal 35enne Massimiliano Di Lodovico (che aveva già finanziato Il turno di notte lo fanno le stelle, il corto di Edoardo arrivato alle porte dell’Oscar), La voce umana è stato girato tra Napoli, Roma e Ostia. Già applaudito al Tribeca Festival di New York, il film è ora richiesto in tutto il mondo.
Gli altri classici. A Cannes Classic, la sezione del Festival dedicata alla memoria, verranno poi proiettati “per un pugno di dollari” di Sergio Leone, “Paris Texas” di Wim Wenders a trent’anni dalla Palma d’oro, “La paura” di Rossellini, “L’ultimo métro” di Truffaut, “le hasard” di Kieslowski, “Dragon Inn” di King Hu, “Orizzonti perduti” di Capra, “La chienne” di Renoir, “Jamaica Inn” di Hitchcock, “Sayat Nova” di Parajanov.
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