La vita è bella, vi ricordate il bambino del film? Ora lavora al call center Covid

La vita è bella, vi ricordate il bambino del film? Ora lavora al call center Covid
di Federica Lupino e Giorgio Renzetti​
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:16

«Per gli artisti è un momento molto difficile, bisogna arrangiarsi. E se ci si riesce dando anche una mano nella battaglia contro il Covid-19, è ancora meglio». Quando Giorgio Cantarini, nel 1997, ha esordito nei panni del piccolo Giosuè nel film “La Vita è bella” aveva appena 5 anni. Quella sua interpretazione al fianco di Roberto Benigni gli è valsa lo Young Artist award: è stato il più giovane attore a esserne insignito nonché l’unico in Italia. Da allora Cantarini, che oggi ha 29 anni ed è un attore di Montefiascone, in provincia di Viterbo, ha recitato in diverse altre pellicole. Sebbene quello di recitare nel cinema non sia stato un amore a prima vista. Cantarini, proprio per inseguire la sua passione, si è trasferito per un periodo a New York. Poi, a cambiare i piani è arrivata la pandemia: così dagli States è tornato a Montefiascone. E qui ha deciso di partecipare al bando della Protezione civile alla ricerca di figure professionali per rafforzare l’attività di contact tracing negli uffici della Asl territoriale.

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CALCIATORE MANCATO «Io fino a 18 anni volevo fare il calciatore. Poi un po’ alla volta realizzai che mi piaceva stare sul set e che quella era la mia vita», ha raccontato. Al suo attivo sui diversi set, il giovane attore ha svolto il ruolo del figlio di Russel Crowe ne “Il gladiatore”, film vincitore di cinque Premi Oscar; una parte nel documentario “Protagonisti per sempre” di Mimmo Verdesca, vincitore nel 2015 del Giffoni film festival come miglior lavoro; oltre al ruolo da protagonista di “Aus – Adotta uno studente”, la prima web-serie prodotta dalla Rai.

Nel frattempo, si è anche diplomato al Centro sperimentale di cinematografia a Roma prima del trasferimento negli Usa. «I teatri sono chiusi e lavorare sui set in questo momento è alquanto difficile. Insomma, di occasioni intorno al mondo artistico ce ne sono poche», ammette Cantarini. Ed è così che gli è venuta l’idea. «Del resto – racconta – una parte della mia famiglia già è impiegata nella sanità».

Il riferimento è alla madre, che è infermiera professionale. Una decisione, quella di presentare domanda alla Protezione civile, che ha condiviso con il fratello Lorenzo, anche lui di professione artista: è infatti cantante e chitarrista del gruppo dei Dear Jack.

SCELTA DI FAMIGLIA «Abbiamo voluto farlo insieme. Anzi, spero proprio che lavoreremo fianco a fianco», auspica oggi Giorgio. Oltre ai fratelli Cantarini, sono altri 10 i neo assunti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa - per 35 ore settimanali - sino al prossimo 30 aprile. Ieri per Giorgio il nuovo esordio, a contatto con il Toc (il Team operativo per il coronavirus) della Asl di Viterbo. Lui avrà il compito, insieme al fratello e agli altri colleghi, di ricostruire la rete di contatti dei nuovi positivi rilevati dalle indagini epidemiologiche nel Viterbese, così da identificarli nel più breve tempo possibile e contribuire a mettere un freno all’ulteriore diffusione del virus sul territorio. «È un lavoro soltanto momentaneo. Ma in questo periodo tutti dobbiamo rimboccarci le maniche per poter guadagnare qualcosa e così ho fatto anche io. Inoltre – spiega Giorgio – in questo modo sento anche di poter fare qualcosa di utile per gli altri. Sì, ne sono contento: cercherò di dare una mano e fare il meglio che posso». 

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