Julia Roberts: «Le attrici pagate meno degli uomini? Le vere battaglie sono altre»

Julia Roberts: «Le attrici pagate meno degli uomini? Le vere battaglie sono altre»
di Gloria Satta
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Sabato 14 Maggio 2016, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 14:27

CANNES - Per la sua prima volta a Cannes, Julia Roberts ha scelto un gesto trasgressivo: al braccio di George Clooney, è sfilata a piedi nudi sul red carpet, regno del tacco 15. Ed era comunque bellissima, in Armani Privé nero, al collo uno smeraldo a pera Chopard grande come un meteorite (57 carati), i lunghi capelli sciolti, il sorriso vincente.

 

«E' fantastico e un po' folle essere qui, sul red carpet mi sono sentita molto presente, ho assaporato ogni attimo», ha detto l'attrice all'anteprima di Money Monster-l'altra faccia del denaro, il thriller di Jodie Foster (appena uscito nelle sale) in cui interpreta la regista dello show tv finanziario condotto da Clooney, che viene preso in ostaggio in diretta da un risparmiatore finito in rovina. Il giorno dopo, protetta dal lusso esclusivo dell'Hotel du Cap, in giardino, l'attrice, 48 anni, un Oscar e tre figli, racconta le sue emozioni. Molta acqua minerale, gessato nero, mocassini, i grandi occhi che hanno stregato generazioni di spettatori. Pretty Woman per sempre.

Come definirebbe il suo personaggio nel film?
«E' la classica donna newyorkese, innamorata della sua città e del suo lavoro. E' cresciuta con il mito della tv e vive per lo share. Quando mi è arrivata la sceneggiatura, ho capito subito che avrei interpretato quel ruolo».
Money Monster parla del potere negativo del denaro: lei che ne ha tanto, cosa insegna ai suoi figli?
«A dare il giusto valore ai beni materiali: non importa quanti soldi hai, nella vita contano i principi».

Cosa si aspettava da Jodie Foster?
«Prima di conoscerla mi sentivo un po' intimidita, poi ho scoperto una donna dolce, piena di talento, intelligente».
 
E' stata confermata testimonial della Lancome, cos'è per lei la bellezza?

«Provare sentimenti ed emozioni. Puoi avere la faccia più bella del mondo, ma se non hai un'anima non sei bella».

Nella sua vita, nel suo lavoro, ha dei modelli?
«Mia madre. Mi ha insegnato a conciliare famiglie e lavoro e mettere la gioia in tutto quello che faccio».

La sua casa è molto gioiosa?
«Come tutte le case in cui i genitori si preoccupano del benessere dei figli».

Cos'è che la rende felice?
«Le piccole cose, i rapporti umani non viziati dalla tecnologia. Oggi mandiamo una mail anche per ringraziare di un regalo, io invece mantengo l'abitudine di scrivere lettere. E cartoline: da Cannes ne ho spedite quattro».

E' d'accordo con le sue colleghe di Hollywood che lottano per la parità salariale?
«Al mondo ci sono tante lotte che riguardano la vita e la morte delle persone. Il cinema è un'altra cosa! Impariamo a rispettare le proporzioni».

Non le viene la tentazione di fare la regista?
«Non credo che lo farò mai. Conosco i miei limiti intellettuali e ho poca pazienza: non potrei mai accettare che nello spazio di un'ora più di quattro persone possano domandarmi qualcosa».

Cosa fa per rilassarsi?
«Gioco a mahjong.
Sono imbattibile».

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