Tony Sperandeo: «Stufo di fare la parte del cattivo». Il cinema di oggi? «Non è più quello di una volta»
La battuta che gli cheidono più spesso? «“Libidine, doppia libidine!” - racconta - Una volta si limitavano all’autografo, adesso non solo vogliono la foto ma anche il video. Io ero il The King of Tormentone. Camminando per strada o in treno, quando magari si è assorti nei propri pensieri, mi dà fastidio incontrare qualcuno che riconoscendomi mi dice che sono Jerry Calà e devo sempre ridere, allora ogni tanto devo contare fino a dieci per evitare di arrabbiarmi e rispondere male».
Jerry Calà racconta anche del rapporto con Marina Suma: («Funzionavamo molto bene sullo schermo, lei molto bella, io non sono bello ma piaccio»), e su Bud Spencer dice: «Lavorare con Bud Spencer per me è stato come fare l’università con lui. Io ero già una star quando mi hanno chiesto di fare il film con lui e alcuni, siccome non mi davano il nome pari a lui ma sotto il titolo, mi consigliavano di non farlo. Ma potevo non fare un film con Bud Spencer, che è uno dei miei sogni dopo averlo guardato al cinema per tutta vita? Ci sono andato di corsa e ho fatto bene, perché lui mi ha insegnato tantissime cose e mi ha dato il coraggio di staccarmi definitivamente dal gruppo. Lui una notte che sono tornato alle 4 e mi ha detto: "Jerry non puoi stare così, devi scegliere"».
«Oltre a Bud lui un altro grandissimo che mi ha aiutato è stato Carlo Vanzina - ha spiegato Calà - a lui devo tantissimo, anche di più che agli altri. Mi consigliò di valutare bene le tante proposte che mi arrivano, di cui alcune erano proprio le sue».
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