Lunedì 14 alla Casa del Cinema i film dei fratelli Taviani restaurati “La notte di San Lorenzo” e “Good Morning Babilonia”

La Notte di San Lorenzo
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Sabato 12 Gennaio 2019, 12:52
Giornata dedicata ai fratelli Taviani lunedì 14 alla Casa del Cinema. Saranno proiettati i due film restaurati che non si erano ancora visti nella Capitale. Alle 16 La notte di San Lorenzo”, alle 19,30 “Good Morning Babilonia”. Il 15 aprile del 2018 moriva Vittorio Taviani, ma nel corso dello stesso anno i film dei due fratelli registi hanno ritrovato il pubblico italiano ed internazionale, grazie a tre restauri realizzati dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà. La presentazione di La notte di San Lorenzo all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stata trionfale, lo stesso per Good Morning Babilonia, toccante omaggio al cinema classico presentato con successo al Festival di Locarno. E sempre nel 2018 un altro importante restauro è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma: San Michele aveva un gallo, fortemente voluto da un altro maestro del cinema, Martin Scorsese, che nell’occasione l’ha presentato al pubblico.

Good Morning Babilonia di Paolo e Vittorio Taviani (1987 è la storia di due fratelli scalpellini (Vincent Spano e Joaquim de Almeida) costretti a cercare lavoro e fortuna in America. Dopo traversie anche umilianti, arriveranno a lavorare sul set di Intolerance, alla corte del titano D.W. Griffith (Charles Dance). Troveranno anche l’amore (Greta Scacchi e Desirée Nosbusch) e separeranno con rabbia i rispettivi destini, ma la loro storia epica finirà tragicamente, quando si ritroveranno proprio simbolicamente davanti a una cinepresa, durante la Grande Guerra. La notte di San Lorenzo (1982) rievoca un episodio della seconda guerra mondiale: il 10 agosto 1944 la popolazione di San Martino (paese toscano di fantasia che allude a San Miniato, dove i registi sono nati) cerca di raggiungere le postazioni americane e di sottrarsi alle rappresaglie naziste. I due registi restituiscono il senso di smarrimento della popolazione in balia del destino.