Beppe Fiorello e Favino: «Il successo è scomparire»

Beppe Fiorello e Favino: «Il successo è scomparire»
di Gloria Satta
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Mercoledì 27 Settembre 2017, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 17:20

La strana coppia. Hanno la stessa età, 48, ma due attori più diversi è difficile trovarli. Beppe Fiorello, abbonato ai ruoli di eroe, è il re delle fiction d’impegno civile. Pierfrancesco Favino è un pezzo da novanta del cinema d’autore. Si sono incontrati, capiti, piaciuti e hanno deciso di far ridere insieme parlando con l’inflessione pugliese. Risultato: la commedia Chi m’ha visto, prodotta da Beppe con il fratello Rosario, Rodeo Drive e RaiCinema, attesa in sala il 28. «Ci siamo divertiti a sparigliare le carte», spiegano i due a una voce nel corso della festa hollywoodiana che a Milano ha fatto dal lancio al film.
 


Chi m’ha visto, opera prima di Alessandro Pondi, è un apologo sorridente sulla celebrità, il merito, la fortuna. Ambientata in un paesino del Sud, decolla quando Beppe, chitarrista bravissimo ma condannato a rimanere nell’ombra, decide di sparire perché si cominci a parlare di lui. Favino, l’amico d’infanzia cialtrone, lo aiuta ad attuare questo piano strampalato. Con epilogo a sorpresa.
 
 

«Oggi apparire è d’obbligo - osserva Fiorello - al punto che, per avere successo, devi sparire». Favino confessa di aver avuto la tentazione di rendersi invisibile. «Quando ho avvertito una pressione eccessiva. Per fortuna noi attori possiamo nasconderci dietro i personaggi». Il chitarrista del film ha talento ma non riesce a sfondare. «Per avere successo, la voglia di lavorare a volte non è sufficiente, serve la fortuna. Un attore deve trovarsi al posto giusto nel momento giusto», osserva Favino. «E deve possedere l’intraprendenza, che imporrei come materia di studio nelle scuole di recitazione -aggiunge Fiorello-devi saper stare tra la gente e comunicare». Annuisce il collega: «Ho un rispetto tale per il mio mestiere che mi sento in colpa se il pubblico non capisce quello che volevo trasmettere».

LO SPETTRO DELLA POVERTÀ 
L’intraprendenza, per Fiorello, significa attivismo. «Sono inseguito dallo spettro della povertà - rivela l’attore -e penso che il successo possa finire. Perciò ogni giorno cerco nuove idee, incontro le persone, lancio progetti». E non è un caso che la strana coppia si sia gettata a su una commedia: «È il materasso- spiega Pierfrancesco -che ha sempre sostenuto il cinema italiano». Ma è stata dura far ridere per Fiorello che, nelle fiction, spesso muore? «Ma no, tra i miei personaggi sono più i sopravvissuti che i morti», risponde l’attore. «Chi m’ha visto rappresenta il mio ritorno alle origini: ho cominciato come animatore nei villaggi turistici e nel mio primo film, L’ultimo capodanno di Marco Risi, apparivo addirittura in perizoma».
In Chi m’ha visto recitano anche Sabrina Impacciatore, Dino Abbrescia, la bellissima attrice cubana Mariela Garriga. E tutti i big della musica, da Jovanotti a Sangiorgi, Turci, Pezzali, Morandi, Giorgia, Zampaglione lanciano l’appello per ritrovare il chitarrista scomparso. «Non è stato difficile convincerli», racconta Beppe. «Anzi, hanno fatto uno sforzo d’interpretazione».

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