Alla Festa di Roma c'è "Tonya", il film che riabilita la pattinatrice Usa Harding

Margot Robbie interpreta Tonya Harding
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Domenica 29 Ottobre 2017, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 19:09
Gli americani vogliono qualcuno da amare e poi vogliono qualcuno da odiare, in modo semplice. La storia di Tonya Harding, la pattinatrice su ghiaccio protagonista nel 1994 di uno dei più grandi scandali sportivi, racchiude tutto questo e lo sintetizza. Il film Tonya di Craig Gillespie, accolto con molti applausi oggi alla Festa di Roma potrebbe avere per sottotitolo “una storia americana”.

Nella vicenda della Harding, che fu la prima atleta americana ad eseguire il famoso difficilissimo triplo salto axel, c'è
tutta la cultura americana, i suoi stereotipi che come spesso capita sono anche delle verità sociali. Margot Robbie, che lo ha anche prodotto, si è trasformata in Tonya, la ragazzona dell'Oregon che non ha mai conosciuto abbracci materni, è venuta su a botte, ma dentro ha una carica immensa, persino trasgressiva nel mondo delle principesse del pattinaggio.

Il film, scritto da Steven Rogers, ricostruisce la favola nera della Harding nel pieno degli anni '90 (colonna sonora
cult) il suo up ai campionati nazionali statunitensi, il suo down drammatico, la sua immensa popolarità. Poco prima che scoppiasse il caso O.J.Simpson la vicenda fu un caso eclatante e sconvolgente: la promessa del pattinaggio Nancy Kerringan, amica ma soprattutto rivale della Harding, fu colpita al ginocchio da uno sconosciuto e dovette ritirarsi. L'indagine dell'Fbi ricondusse al marito di Tonya e a lei stessa la colpa di aver pagato un killer per aggredire e mettere fuori gioco Nancy.

Le cose andarono davvero così? Al termine del processo, Tonya fu condannata praticamente a morte, ossia espulsa dalle associazioni di pattinaggio, le fu vietato di pattinare ancora, di gareggiare, oltre a prigione e  isarcimenti. Il film invece inquadra quello scandalo sportivo nel suo contesto e  Tonya, oltre che essere la sua  ersione dei fatti, ha anche il sapore della riabilitazione oltre 20 anni dopo.

Al di là della vicenda sportiva, il film biografico e drammatico emoziona con il ritratto di questa ragazza di provincia, sui pattini a 3 anni, povera che si cuce i vestiti da sola e ha voglia di arrivare in un mondo classista che rifiuta
la sua immagine chiassosa, la sua provenienza da una famiglia disgregata. Tonya succube della madre mostro, del marito Jeff Gillooly che dice di amarla ma la picchia duramente, Tonya che vuole solo pattinare e far vedere quanto è brava, Tonya che è se stessa solo quando piroetta incredibilmente sul ghiaccio cercando l'approvazione di tutti mentre intorno sembra avere un mondo contro: la madre, il marito, i giudici che non le danno mai il punteggio che merita perché lei si ostina ad essere punk nel mondo delle perfettine.

L'interpretazione della Robbie non si dimentica e bravo è il resto del cast a cominciare dalla perfida madre padrona LaVona (Allison Janney), il marito Jeff (Sebastian Stan) , l'allenatrice Diane (Julianne Nicholson). Il film (prodotto
dalla Miramax) ha vinto al festival di Toronto il First Running Up, esce in sala in America l'8 dicembre in tempo per essere incluso nella stagione dei premi, cosa altamente probabile e si vedrà in Italia distribuito da Lucky Red nel 2018. Al termine della storia i volti veri dei protagonisti in spezzoni d'epoca mentre i titoli di coda avvisano che Tonya oggi disegna giardini e si è risposata felicemente e tiene a dire di essere una buona madre.
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