Festa del Cinema di Roma, Pete Docter premiato: «Vogliamo che le persone si sentano al sicuro»

Festa del Cinema di Roma, Pete Docter premiato: «Vogliamo che le persone si sentano al sicuro»
di Eva Carducci
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Giovedì 15 Ottobre 2020, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 21:39

La Festa del Cinema di Roma si apre con l’anteprima di Soul, il film della Disney Pixar diretto da Pete Docter, primo premio alla carriera della quindicesima edizione della kermesse cinematografica.

Non potendo essere fisicamente presente il regista è intervenuto in collegamento via Skype dagli Stati Uniti: «Vorremmo essere lì di persona, ma sono tempi di pandemia, purtroppo. Essere inclusi in un festival però fa capire l’ambizione che ci motiva. Non sono solo film per bambini questi, perché l’animazione comunica attraverso la matita le stesse emozioni che i film canonici fanno con la penna, in scrittura, e successivamente con la macchina da presa. Con Soul volevamo qualcosa di leggero, trattando al contempo argomenti profondi, come il significato della vita, la gioia delle piccole cose, e quello che rappresenta per ognuno di noi la scintilla che ci anima».

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Trovare uno scopo nella vita, quella scintilla che ci motiva ogni giorno, cercando di non farci opprimere da ansia e depressione. A tutti gli effetti Soul è il film Pixar che si rivolge maggiormente agli adulti, senza trascurare i più piccoli, anche a detta dello sceneggiatore Kemp Power: «Questi film d’animazione rispettano i bambini, anche più della società stessa delle volte. Vogliamo ispirarli, fornire gli strumenti per far sognare una nuova generazione. Soul però è anche un film per tutte le generazioni». Un compito non semplice anche in casa Pixar, come ha raccontato la produttrice del film, Dana Murray: «Pensavo che Inside Out fosse difficile, questo è ancora più complesso». 

Soul arriverà il 25 dicembre, in contemporanea mondiale, direttamente su Disney+, la piattaforma di streaming della major statunitense, saltando le sale cinematografiche. Una scelta difficile dettata però dai tempi che stiamo vivendo, che ha messo la Disney al centro di diverse polemiche negli ultimi giorni. La speranza di vedere il film in sala (escluso il passaggio alla Festa del Cinema di Roma) è l’ultima a morire però, parola di Docter: «Dipende dalla pandemia, vogliamo che le persone si sentano al sicuro. Abbiamo realizzato Soul per il grande schermo, ma siamo felici che dal 25 dicembre possa essere fruito da un pubblico più vasto su Disney+. Al tempo stesso speriamo che in futuro sempre più persone possano vederlo al cinema, come avete fatto anche voi a Roma. Mai dire mai». 

Come il suo predecessore Inside Out (presentato nel 2015 al Festival di Cannes) anche Soul racconta l’animo umano, al posto di entrare nella testa dei personaggi però ne racconta l’anima. Il protagonista è Joe, un musicista jazz sulla quarantina, che vive a New York inseguendo la sua passione, avere un ingaggio in una band, e nel frattempo insegna part-time ai ragazzi. Il suo mondo cambierà quando si ritroverà sospeso tra la vita e la morte, solo con la sua anima.  L’ispirazione di Soul arriva dal mondo classico, come ha raccontato Pete Docter: «Abbiamo pensato alla cultura greca e romana, per noi occidentali al centro della nostra evoluzione culturale. Ci siamo ispirati all’arte classica anche per il design del mondo che fa da passaggio tra il nostro e l’aldilà». 

L’origine della storia deriva invece da una profonda meditazione sul senso della vita: «La storia dietro questo film forse è stata una crisi di mezza età. La passione, il poter perseguire i nostri sogni, è fondamentale nella vita di ognuno di noi. Ma siamo sicuri che ci sia solo quello? Che solo quello ci basti? Delle volte si, ma la vita è più complessa di così. So che può sembrare assurdo, soprattutto per un film d’animazione che si rivolge alle famiglie, ma è bello poter far interrogare le persone anche su questi argomenti così complessi. Con Soul però più che dare lezioni, o fare i moralizzatori, volevamo intrattenere le persone, rappresentando i diversi punti di vista dell’animo umano nelle differenti personalità dei personaggi, dagli idealisti ai nichilisti». 

Un film italiano fra i preferiti: «La Dolce Vita» e una passione, quella per il mondo dell’animazione, che non scambierebbe mai con altro: «Con questi film possiamo far piangere e ridere gli spettatori partendo dal nulla. Non mi dispiacerebbe dirigere un film con attori in carne e ossa, ma rimango fede al mondo dell’animazione».

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