"Esterno notte" la serie di Bellocchio
che fa rivivere Aldo Moro

Fabrizio Gifuni in "Esterno notte"
di Gloria Satta
3 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Marzo 2023, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 15:35

Con il numero record di 18 candidature (tra cui miglior film, regia, sceneggiatura, produzione, attori), la serie di Marco Bellocchio sul sequestro Moro “Esterno notte” corre da assoluta favorita verso la 68ma edizione dei David di Donatello che verranno consegnati il 10 maggio prossimo nel corso della cerimonia trasmessa in diretta su Rai1 e presentata da Carlo Conti. Applaudita al Festival di Cannes fuori concorso, seguito ideale del film dello stesso regista “Buongiorno notte”, uscito nel 2003, la serie snodata in 6 episodi ripercorre in chiave immaginaria i 55 giorni drammatici che nel 1978 accompagnarono il rapimento di Aldo Moro e la strage della sua scorta ad opera delle Brigate Rosse, la lunga prigionia dello statista, le sue lettere accorate ai familiari e ai capi Dc, l’appello ai terroristi del Papa Paolo VI per la liberazione, quindi l’esecuzione.

PUNTI DI VISTA. Bellocchio, che 20 anni fa aveva concentrato l’azione all’interno del covo-prigione di Moro (all’epoca nel film era interpretato da Roberto Hertlitzka, oggi nella serie da uno sconvolgente Fabrizio Gifuni), questa volta ha spostato l’obiettivo all’esterno e scelto il punto di vista dei vari protagonisti della vicenda: la moglie trascurata Eleonora (Margherita Buy), il papa amico Paolo VI (un Toni Servillo dolente e carismatico), i brigatisti Valerio Morucci (Gabriel Montesi) e Adriana Faranda (Daniela Marra), Cossiga (Fausto Russo Alesi), lo stesso Moro. Completano il cast Fabrizio Contri nel ruolo di Giulio Andreotti, Gigio Alberto, Piergiorgio Bellocchio.

DOPPIO FINALE. Coadiuvato dagli sceneggiatori Ludovica Rampoldi, Stefano Bises e Davide Serino, Bellocchio ha immaginato un doppio finale: nel primo, “improntato all’illusione e alla speranza”, come ha spiegato il regista, lo statista Dc viene liberato e rinnega il suo partito che aveva rifiutato le trattative con i terroristi, determinando di fatto la sua morte: «Devo la libertà e la vita alla generosità delle Brigate Rosse», sono le parole-choc di Moro, «provo incompatibilità con il partito, rinuncio a tutte le cariche e mi dimetto dalla Dc».

Nel secondo finale, fedele alla storia, il cadavere di Moro viene invece ritrovato nel bagagliaio della Renault rossa in via Caetani, a metà strada tra la Dc e il Pci. E l’Italia cambia per sempre. La serie ricostruisce il funerale di stato senza il corpo della vittima che, prima dell’uccisione, aveva chiesto esequie private.

IL PUBBLICO. Prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Simone Gattoni per Kavac Film in collaborazione con Rai Fiction, “Esterno notte”, uscito nelle sale in due parti distribuito da Lucky Red nel giugno 2022, aveva avuto un grande successo di pubblico. Stesso risultato quando, diviso in sei episodi, è andato in onda su Rai1 nell’autunno scorso.

LE POLEMICHE. Bellocchio ha raccontato di aver avuto l’appoggio di Giovanni, il figlio più giovane di Aldo, mentre la primogenita Maria Fida lo ha attaccato affermando che il suo interesse «non somiglia all’arte ma alla tortura». «Capisco il suo dolore», ha ribattuto il regista, «ma pensa che il padre le appartenga in esclusiva...noi abbiamo rappresentato la famiglia Moro con il massimo affetto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA