Da non perdere “The Museum” di Ran Tal girato per 18 mesi nel Museo di Israele a Gerusalemme, “Etgar Keret: based on a true story” di Stephane Kaas, che racconta lo scrittore israeliano attraverso l’animazione delle sue storie e una serie di interviste vere e finte, “Einstein in the Holy Land” di Noa Ben Hagai che ripercorre il viaggio fatto dal padre della relatività nel 1923 con la moglie.
Da vedere anche “Shalom Bollywood” di Danny Ben-Moshè e Dwit Monani, sul contributo delle donne ebree alla cinematografia indiana quando le musulmane non potevano ancora recitare, e “The Cakemaker” di Ofir Raul Graizer, storia d’amore tra il pasticcere tedesco Thomas e il suo cliente israeliano Oren.
Capitolo a parte meritano le serie tv, da sempre uno dei pezzi forti del Kolno’a (vuol dire cinema) Festival. Alla presenza del produttore Eitan Mansuri si potrà vedere il primo episodio di “When heroes fly” di Omri Givon, storia di quattro amici veterani di guerra che partono per una missione finale in Colombia per ritrovare Yaeli, ex amore di uno di loro e sorella di un altro; poi tre episodi di “Significant other” di Ram Nehari, alla presenza dell’attrice Dana Modan, sulla solitudine di due vicini di casa quarantenni che vivono una relazione. E ancora il primo episodio della serie “The New Black” di Eliran Malka, con le vicende di quattro giovani ebrei ultraortodossi che alternano lo studio del Talmud a giri per i parchi, belle macchine, divertimento.
Sulle serie tv il Festival lunedì 19 ospiterà il panel “Da Cannes a Netflix. Il segreto del successo delle serie tv da Israele”, alla presenza del regista Alessandro D’Alatri, di Eitan Mansuri e di Dana Modan. Spazio anche ai cartoon con un focus a cura del regista Hanan Kaminski. I film sono a ingresso gratuito, ma ci si può prenotare sul sito eventi@pitigliani.it o telefonando al numero 327 5890801. Il programma completo su www.pitiglianikolnoafestival.it
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