David a "Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti. Sophia Loren ed Elio Germano migliori attori

David a "Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti. Sophia Loren ed Elio Germano migliori attori
di Gloria Satta
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Martedì 11 Maggio 2021, 23:26 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:46

Il David di Donatello «della rinascita», tornato in presenza da ben due postazioni, gli studi tv "Fabrizio Frizzi" e il Teatro dell'Opera, ha celebrato il trionfo di Volevo nascondermi di Giorgio Diritti: in finale con 15 nomination, ha vinto come miglior film, regia, attore protagonista Elio Germano nei panni del tormentato pittore Antonio Ligabue, acconciature, fotografia, scenografia, suono. «Grazie a Ligabue a tutti quelli che stanno ai margini, compresi i clochard: ogni uomo è prezioso», ha detto Diritti. «Dedico il premio a tutti gli artisti, soprattutto i dimenticati», ha aggiunto Germano.  

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Vince Sophia Loren - Tra le attrici protagoniste si è imposta Sophia Loren per La vita davanti a sé diretto dal figlio Edoardo Ponti. «Aiutatemi», ha sussurrato la diva 86enne in lacrime, risplendente in Armani blu, «ho avuto il primo David60 anni fa ma stasera sembra la prima volta ....

Grazie Edoardo ... ha fatto un film molto bello, forse sarà il mio ultimo ma ho ancora voglia di farne, senza cinema non posso vivere ». Ovazione. Un'altra ha salutato il ricordo di Gigi Proietti fatto da Enrico Brignano. Tra i non protagonisti hanno vinto Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio, entrambi per L'incredibile storia dell'isola delle Rose. Il miglior regista esordiente è Pietro Castellitto per I predatori.

David di Donatello 2021

Un David postumo è andato a Mattia Torre per la sceneggiatura di Figli: lo ha ritirato commossa la sua bambina. Alla premiazione trasmessa in diretta su Rai1 e officiata dall'impeccabile Carlo Conti, Monica Bellucci ( Davidspeciale) è apparsa in collegamento da Sofia dove sta girando La Befana vien di notte 2. Laura Pausini ha inaugurato la cerimonia cantando il brano candidato Seen-Io sì. Ma è stata battuta da Immigrato del film Tolo Tolo di Checco Zalone che ha vinto anche il David dello Spettatore. «Sono italiana e me la sono fatta sotto più qui stasera che agli Oscar», ha scherzato la cantante. Sandra Milo in rosso fuoco ha avuto il David alla carriera, Diego Abatantuono un Davidspeciale. Un riconoscimento è andato agli operatori sanitari Silvia Angeletti, Ivanna Legkar e Stefano Marongiu. Ennio Morricone ha avuto l'omaggio musicale della Roma Sinfonietta diretta da Andrea Morricone, il figlio del maestro. Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli ha trionfato tra i documentari. Tre i riconoscimenti di Miss Marx: produttore, costumi, musica. «Il cinema ha attraversato il deserto ma non si è fermato», ha detto il ministro Dario Franceschini. Questa 66ma edizione dei Davidsi è tenuta nel momento in cui la riapertura delle sale e il gran numero di set autorizzano la speranza. Era in lizza una nutrita presenza femminile: Emma Dante e Susanna Nicchiarelli sono arrivate in finale anche se, come ha bacchettato Variety, sui 145 film iscritti alla competizione solo 17 erano diretti da donne.

AL QUIRINALE

La maratona dei David era cominciata in mattinata al Quurinale dove il Presidente Sergio Mattarella aveva ricevuto una rappresentanza ristretta del cinema. C'erano Milo, Abatantuono, Franceschini, Piera Detassis che guida l'Accademia del Cinema Italiano, Francesco Rutelli dell'Anica, Carlo Fontana (Agis). Introdotto dall'ironia non concvenzionale della conduttrice Geppi Cucciari, Mattarella ha definito i David«Un segnale di speranza e ripartenza. L'industria del cinema e dell'audiovisivo rappresenta un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani. Siamo chiamati a ripartire, non solo a accendere e avvertiamo il senso di una missione comune ». Il Presidente ha ricordato Ennio Morricone, Franca Valeri, Gigi Proietti. Ha detto che le sale sono «un bene prezioso come i musei, i teatri e gli altri luoghi della cultura» sottolineando che un capitolo importante del Ricovery Plan è riservato all'audiovisivo. Franceschini ha ricordato i 300 milioni destinati a Cinecittà, i 225 dell'emergenza, i 640 del Fus, l'incremento del tax credit. Il futuro? «Sarà bello come la storia del cinema e andrà oltre», ha detto Mattarella. E Pierfrancesco Favino ha auspicato che cinema e teatro siano insegnati nelle scuole.

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