David di Donatello, "Perfetti sconosciuti" miglior film, ma trionfano "Lo chiamavano Jeeg Robot" e "Il racconto dei racconti"

David di Donatello, "Perfetti sconosciuti" miglior film, ma trionfano "Lo chiamavano Jeeg Robot" e "Il racconto dei racconti"
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Lunedì 18 Aprile 2016, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 18:34

Vince, un pò a sorpresa, un film con una idea forte e moderna come "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese che, non a caso, conquista anche il premio per la migliore sceneggiatura. Ma a sbancare in questa 60/a edizione dei David è sicuramente un film fresco e surreal-fantasy come è "Lo chiamavano Jeeg Robot", opera prima di Gabriele Mainetti che conquista non solo la statuetta come miglior regista esordiente, ma anche altre sei premi. Ovvero quelli andatia tutta la squadra degli attori protagonisti e non protagonisti: Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli e ancora, come non protagonisti, Luca Marinelli e Antonia Truppo.

LA MIGLIOR ATTRICE

IL PREMIO AL REGISTA DI JEEG ROBOT

IL MIGLIOR FILM

Stesso risultato per "Il racconto dei racconti - Tale of Tales", di Matteo Garrone che conquista la miglior regia e poi sei statuette tecniche: miglior fotografia, andato a Peter Suschitzky; scenografia a Dimitri Capuani e Alessia Anfuso; i costumi a Massimo Cantini Parrini, che dedica il premio a Ettore Scola. E ancora per Garrone miglior trucco e acconciatura e effetti digitali. Delusione sicuramente per Claudio Caligari che, nonostante le sedici candidature ottenute da 'Non essere cattivò, ottiene solo il premio per miglior fonico di presa diretta. E ancora peggio va a Fuocoammare di Gianfranco Rosi, unico film in lizza con un tema forte come quello dell'emigrazione che dopo aver conquistato il Festival di Berlino con l'Orso d'oro nel proprio paese non si porta a casa nulla (aveva quattro candidature).



Infine la musica è di Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino che conquista miglior canzone e colonna sonora. E questo in una serata nel segno del rilancio del premio voluto da Sky e con un red carpet rinnovato e ricco e, infine, con la conduzione in prima serata del tonico e davvero divertente Alessandro Cattelan. Insomma alla 60/a edizione l'Oscar italiano rilancia e cerca di fare il miracolo: rendere meno noiosa la cerimonia dei premi. E ci riesce sia con gli esilaranti teatrini pre-cerimonia, tra Cattelan e Sorrentino, e poi appunto con una conduzione di un Cattelan in grande forma che si permette una battuta cult rivolta a Rondi: «Siate brevi - dice ai premiati - con i vostri commenti. Rondi ha 94 anni e vorrebbe arrivare a vedere il vincitore».
 

Ecco tutti i premi, in ordine di assegnazione:

Miglior attore non protagonista: Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Miglior produttore: Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Migliore attrice non protagonista: Antonia Truppo (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Migliore sceneggiatura: F. Bologna, P. Costella, P. Genovese, P. Mammini, R. Ravello (Perfetti sconosciuti)
Migliore montatore: Andrea Maguolo (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Migliore autore della fotografia: Peter Suschitzky (Il racconto dei racconti) 
Migliore canzone originale: Simple Song #3 di David Lang (Youth, La giovinezza)
Miglior musicista: David Lang (Youth, La giovinezza)
Miglior fonico di presa diretta: Angelo Bonanni (Non essere cattivo)

Migliore scenografo: Dimitri Capuani e Alessia Fuso (Il racconto dei racconti)
Migliore costumista: Massimo Cantini Parrini (Il racconto dei racconti)
Migliore truccatore: Gino Tamagnini (Il racconto dei racconti)
Migliore acconciatore: Francesco Pegoretti (Il racconto dei racconti)
Migliore attrice: Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Premio giovani: La corrispondenza (di Giuseppe Tornatore)
Miglior attore protagonista: Claudio Santamaria (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Miglior documentario: S is for Stanley (di Alex Infascelli)
Migliori effetti digitali: Makinarium (Il racconto dei racconti)
Miglior regista: Matteo Garrone (Il racconto dei racconti)
Miglior regista esordiente: Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot)
Miglior film: Perfetti sconosciuti (di Paolo Genovese)

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