E' il cinema israeliano degli ultimi vent'anni ad accompagnare il film “Asia”, opera prima della regista Ruthy Pribar con Alena Yiv e Shira Haas, l'attrice rivelazione della serie tv “Unorthodox” su Netflix. Da oggi, in occasione del debutto in esclusiva di “Asia”, film vincitore di tre premi al Tribeca Film Festival e di otto Ophir Awards, è disponibile sulla piattaforma MioCinema la rassegna cinematografica “Nuovo cinema israeliano”. Il film verrà presentato questa sera alle 21 sulla piattaforma da Maya Katzir, addetta culturale dell'Ambasciata di Israele in Italia, e Ariela Piattelli, direttrice del Pitigliani Kolno’a Festival.
Dieci i titoli fondamentali della rassegna proposta da MioCinema in cui vengono affrontati temi di conflitto, di cambiamento, di rinascita, da “Foxtrot – la danza del destino” di Samuel Maoz (2017), vincitore di otto Ophir Awards, il più importante riconoscimento del cinema israeliano, a “Valzer con Bashir” di Ari Folman (2008), vincitore del Golden Globe, per accompagnare il pubblico alla scoperta di un cinema e di una cultura densi di storia. Gli altri titoli sono “Una settimana e un giorno” di Asaph Polonsky (2016), “La casa delle estati lontane” di Shirel Amitay (2014), “Viviane” di Ronit Elkabetz e Shlomi Elkabetz (2014), “La sposa promessa” di Rama Burshtein (2012), “Lebanon” di Samuel Maoz (2009), “Il giardino di limoni” di Eran Riklis (2008), “La banda” di Eran Kolirin (2007) e “Matrimonio tardivo” di Dover Koshashvili (2001).
«Quest'ultimo è un film da non perdere assolutamente - dice Ariela Piattelli - in quanto rappresenta la rinascita del cinema israeliano dopo anni di silenzio, un'opera prima importantissima, con reminescenze del cinema popolare, in cui allo scontro tradizionale tra sefarditi e askenaziti si aggiungono nuovi elementi autoriali, un film del 2001 che ha avuto grandissimo successo nel mondo.
«Altra componente di questa rassegna sono le donne - continua Ariela Piattelli - Personaggio centrale è la grande attrice israeliana Ronit Elkabetz, scomparsa nel 2016 a 51 anni, protagonista sia di “Viviane” che di “Matrimonio tardivo”. Mentre “La sposa promessa” racconta il mondo visto con gli occhi di una ebrea ortodossa. Da non perdere la commedia “La banda”, storia del corpo musicale della polizia egiziana che va in Israele a suonare per l'inaugurazione di un centro d'arte arabo ma si perde in un paesino del Sinai, e poi “Una settimana, un giorno”, storia drammatica sulla morte di un figlio, con i genitori che cercano di ricominciare a vivere dopo la settimana del lutto».
Doveva diventare rabbino ma ha scelto di diventare una donna
«L'idea è stata quella di dare un quadro completo della cinematografia israeliana degli ultimi due decenni - spiega Maya Katzir, addetta culturale dell'Ambasciata israeliana - A partire da quel “Matrimonio tardivo” che ha segnato l'inizio della rinascita. Questi film raccontano diversi tipi di conflitti, da quelli politici a quelli all'interno della famiglia, vissuti anche con amore e umorismo. Il cinema offre una panoramica su tante identità diverse, gay, lesbiche, donne arabe ed ebree, che danno un quadro di Israele com'è oggi, in grado di attirare un pubblico internazionale». I film sono disponibili sulla piattaforma www.miocinema.it a 3 euro l'uno, 8 euro per “Asia” in prima visione.