Cinema, tutti i film che usciranno e non in sala il 27 marzo. Da Verdone a Occhipinti, ecco chi rinuncia

Cinema, tutti i film che usciranno e non in sala il 27 marzo. Da Verdone a Occhipinti, ecco chi ci rinuncia
di Leonardo Jattarelli
6 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Marzo 2021, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 17:52

Tenet di Christopher Nolan (peraltro già passato sulle piattaforme) doveva essere il film del salvataggio, la pellicola del post-virus, il titolo della rinascenza della sala americana dopo che Cuomo aveva annunciato la riapertura delle sale dal 5 marzo scorso, con tutte le dovute cautele del caso e le forti restrizioni. Ebbene, basterebbe l’esempio Usa, anzi newyorchese in particolare, per rendersi conto della situazione disastrosa in cui versano le sale dopo l’annuncio della ripartenza. Chi ha programmato il film di Nolan a New York City? Si tratta di AMC Lincoln Square, AMC Empire, AMC Kips Bay, Village East by Angelika (schermo a 70mm) e Showcase Cinemas Jamaica. Punto.
Da noi in Italia la situazione non sarà migliore, dopo che il ministro Franceschini ha reso noto che la riapertura di cinema, teatri, luoghi da concerto ecc. è fissata per il 27 marzo prossimo. La proposta, presentata al Comitato tecnico scientifico, ha ottenuto l’appoggio della titolare degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini che, nel confronto con i governatori è stata chiara sulla necessità di mantenere la massima cautela per il numero ancora altissimo di nuovi contagiati da Covid 19, ma tracciando comunque un percorso di allentamento dei divieti. 

Tenet

Data simbolica
Una data simbolica, parliamoci chiaro. Niente di più. E tante, tantissime pellicole sono destinate a rimanere al palo: dai film spostati dallo scorso anno, 007 No Time To Die, Mission Impossible 7, fino all’Ultimo indizio con Denzel Washington, West side story di Spielberg, Rifkin’s festival di Woody Allen, Nuevo Orden del messicano Micahel Franco, Un altro giro di Thomas Vinterberg. E i numerosi italiani: Freaks Out di Gabriele Mainetti, Diabolik dei Manetti Bros. con Luca Marinelli e Miriam Leone, Supereroi di Genovese con Jasmine Trinca e Alessadnro Borghi, Si vive una volta sola di Carlo Verdone, L’ombra di Caravaggio di Placido con Isabelle Huppert; Riccardo Scamarcio in La scuola Cattolica dal libro di Albinati con Margherita Buy, Tre piani di Nanni Moretti, Corro da te di Riccardo Milani...

West Side Story

Il protocollo
Il protocollo prevede infatti regole molto rigide rispetto a quelle in vigore prima della chiusura.

In particolare i biglietti dovranno essere nominativi e prenotati online per avere la certezza di poter effettuare il tracciamento, gli ingressi contingentati, le mascherine FFp2 saranno obbligatorie per tutta la durata dello spettacolo, la sala dovrà essere sanificata alla fine di ogni spettacolo, l’ultima visione non potrà finire oltre le 22, visto il prolungamento del coprifuoco. Ovviamente il tutto solo nelle cosiddette zone gialle. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala. Tra le soluzioni da applicare, è obbligatorio misurare la temperatura tramite termo-scanner o termometro digitale. Scatta il divieto di ingresso in caso di temperatura superiore a 37,5° C. 

8 marzo, l'universo femminile al cinema su Rai Movie: al via con Sophia Loren, poi Bardot ma anche Stanlio & Ollio


È obbligatorio utilizzare il gel antisettico per igienizzare le mani. I gestori di cinema devono garantire l’accesso contingentato a tutti gli spazi comuni (servizi igienici o zone di attesa) rimodulando i tempi utili per la fruizione da parte del pubblico (ad esempio prevedendo una maggiore durata dell’intervallo tra una parte e l’altra dello spettacolo) e utilizzando il personale per gestire i flussi di persone ed evitare che si creino degli assembramenti. I biglietti devono essere nominativi e i gestori hanno l’obbligo di conservare l’elenco delle presenze per 14 giorni, con i riferimenti (telefonici e email) degli spettatori per l’eventuale tracciamento nel caso di contagi.

007 No Time To Die


Non sono tenuti all’obbligo di distanziamento tra una persona e l’altra i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi. Nel guardaroba indumenti e oggetti personali vanno riposti in sacchetti porta-abiti. È vietata la vendita di cibo e bevande durante lo spettacolo. e allo stesso tempo è proibito consumare cibo in sala e nei punti di ristoro interni alla struttura.

Parte il Dog Film Festival: dal 15 marzo il bando per corti, documentari e lungometraggi con cani protagonisti

La filiera cinematografica
Nei giorni scorsi, appena varato il nuovo DPCM, si è quindi misurata la temperatura dell’intera filiera cinematografica per cercare di capire la risposta del settore alla decisione della riapertura. La data del 27 marzo «non può però essere considerata la ripartenza del settore, ma il primo passo simbolico del suo percorso. Le attuali condizioni epidemiologiche impongono agli esercenti misure restrittive tali da non consentire al mercato di ripartire in maniera strutturata», questa, in prima battuta, la posizione degli esercenti del cinema (ANEC).

Supereroi

 «Dopo mesi di lunga attesa, finalmente le sale cinematografiche tornano al centro dell’azione di governo con i primi passi che accompagneranno la ripartenza del comparto» hanno scritto gli esercenti. Dall’analisi del Comitato Tecnico Scientifico «si porrebbero condizioni estremamente restrittive che non consentiranno l’uscita di nuovi film in sala inibendo la riapertura della maggior parte delle sale, costrette ad una insostenibilità economica dell’attività. Si confida nel mese di aprile con il consolidamento di un piano vaccinale che permetta di rivedere le forti restrizioni richieste allo stato attuale e poter finalmente parlare della ripartenza del mercato». Questo è quanto.

Diabolik

Stiamo parlando di Italia e non di Cina, ad esempio, dove, per il Capodanno cinese, dall’11 al 17 febbraio scorso, le sale cinematografiche hanno messo a segno un nuovo record di incassi totalizzando l’equivalente di 1,2 miliardi di dollari (155 milioni di biglietti). 
Nei giorni scorsi, alcuni produttori e registi italiani hanno espresso la loro opinione. La produttrice Federica Lucisano non manderà in sala il 27 marzo Ritorno al crimine: «Apprezzo il gesto del governo - ha detto - ma il film è stato già rimandato due volte e non posso permettermi un’altra pianificazione pubblicitaria». Concorda il regista del film,  Massimiliano Bruno: «La mia commedia è molto divertente e ha bisogno delle risate del pubblico. Meglio non uscire. Questo potrebbe essere semmai il momento dei film che in tempi normali avrebbero una visibilità minore» cioè richierebbero di venire schiacciati dai ”blockbuster”. Anche Andrea Occhipinti, produttore e distributore della Lucky Red, rimanderà ancora l’uscita di ”Freaks Out” e ”Supernova”: «Sanificazioni, riduzione degli spettacoli e distanziamenti non garantirebbero l’equilibrio economico». Carlo Verdone, regista e protagonista del suo ultimo Si vive una volta sola, tra i titoli più attesi dell’anno, si rimette alla decisione del produttore Aurelio De Laurentiis e della distribuzione Vision. «Intanto sono favorevole alle riaperture» ha detto «è una prima luce nel buio, rompe lo stallo e avvantaggia soprattutto i teatri, i più bastonati dalla pandemia. Seduti in silenzio, provvisti di mascherina e distanziati gli spettatori non rischieranno il contagio». E Paolo Del Brocco, ad di RaiCinema, ha affermato: «L’annuncio delle riaperture è un segnale di fiducia che denota l’attenzione del governo per il nostro settore e ci lascia sperare nel ritorno della normalità. Ma per poter mostrare al pubblico i bei film dovremo aspettare ancora».

A New York dal 5 marzo torna il cinema: le sale riparono con “Tenet”

© RIPRODUZIONE RISERVATA