Il premio è stato assegnato da una giuria popolare composta da 14 spettatori estratti in modo casuale fra coloro che hanno presentato richiesta, con la seguente motivazione: «Un film di animazione nuovo, diverso, con tutti gli ingredienti della fiaba moderna, in cui la denuncia sociale si fonde alla creatività e al folklore dando origine a una pellicola godibilissima.
Il valore della storia, e del ricordo, le bruttezze della camorra, il significato dell'amore declinato in varie forme vivono sullo schermo attraverso dialoghi frizzanti ed evocativi, immagini forti e una trama che mescola il nuovo e l'antico». In concorso insieme a “Gatta Cenerentola” anche “Dove non ho mai abitato”, di Paolo Franchi, “La vita in comune” di Edoardo Winspeare, “La strada dei Samouni” delicato racconto di Stefano Savona e Simone Massi, “Il codice del babbuino” di Davide Alfonsi e Denis Malagnino e “'Surbiles” di Giovanni Columbu.
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