«Dobbiamo innanzitutto ringraziare i distributori e i registi che hanno messo a disposizione gratuitamente i loro film, consentendoci di mantenere un contatto con il pubblico anche in questo difficile momento di distanziamento sociale - dice Gaetano Capizzi, direttore del Festival CinemAmbiente - Invitiamo anche altri ad aderire a quest'iniziativa, favorendo una riflessione sui tanti temi ambientali che sono stati messi in correlazione con la pandemia, talvolta con eccessive semplificazioni».
Il primo film in diffusione streaming sarà “L'elemento umano” (The Human Element) di Matthew Testa (Usa 2018, 80') che segue il fotografo James Balog in viaggio negli Stati Uniti come testimone del passaggio di uragani devastanti, di un villaggio di pescatori minacciato dall'aumento del livello del mare, dei rovinosi incendi in California e di una comunità di minatori disoccupati alla ricerca di nuove speranze. Segue “La bugia verde” (The Green Lie) di Werner Boote (Germania 2018, 97'), l'indagine del regista e dell'ecologista Kathrin Hartmann, che sulle orme del «greenwashing» di certe imprese, si inoltra in alcune delle aree più soggette alla politica ingannevole delle aziende.
Tra le altre pellicole da non perdere, “Oceani, il mistero della plastica scomparsa” (Océans, le Mystère plastique) di Vincent Perazio (Francia 2016, 53'): solo l'1% della plastica che fluttua negli oceani raggiunge le coste o rimane intrappolata nei ghiacci artici. Il restante 99%, non essendo biodegradabile, non scompare, semplicemente si rompe in microparticelle tossiche, in gran parte invisibili all'occhio umano. Tale processo di trasformazione sta dando vita a un nuovo ecosistema: la plastisfera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA