I Cèsar premiano Mustang e Fatima, premio d'onore a Kirk Douglas, italiani a bocca asciutta

Kirk Douglas
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Febbraio 2016, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 15:54
Dopo le polemiche sugli Oscar "bianchi" la quarantunesima edizione dei Cèsar, in programma al Thèatre du Chatelet, ha premiato le minoranze e l'immigrazione.
Il titolo di miglior film è andato a «Fatima» di Philipe Faucon, che racconta le difficoltà di integrazione di
una franco-algerina immigrata in Francia.  A Zita Henriot, che nella pellicola interpreta Nesirine, è andato il Cèsar per il miglior esordio femminile, ma Fatima ha anche ricevuto la statuetta per il miglior adattamento cinematografico.  «Il libro di Fatima - ha detto Philippe Faucon - è puramente letterario, un mondo interno, espresso nella forma della poesia. Non c'è drammaturgia. Quindi, non era facile, ma ho tentato di esprimerlo in tutta la sua densità umana».
 Quattro statuette, tra cui quella di migliore opera prima, sono andate a «Mustang», il film della regista
franco-turca Deniz Gamze Erguven. «È un immenso onore. Grazie a Charles, il mio produttore» francese, ha
esultato la giovane cineasta commossa, salutando la liberazione ieri mattina di un giornalista turco. «È la
prova che in Turchia esiste ancora il libero arbitrio».
 Il film, che domenica rappresenterà la Francia agli Oscar, porta a casa altri tre Cèsar: migliore sceneggiatura, miglior montaggio e migliore colonna sonora originale, firmata Warren Ellis.  In lizza, nella stessa categoria, c'era anche Ennio Morricone per la colonna sonora originale del film di Christian Carion, «En mai, fais ce qùil te plait».
 Niente da fare neanche per Nanni Moretti (Mia Madre) e Paolo Sorrentino (Youth) in gara negli Oscar francesi
per il miglior film straniero, andato al messicano premio Oscar Alejandro Gonzlez Inarritu per «Birdman».
 Cèsar di miglior regista a Arnaud Desplechin per «Trois souvenirs de ma jeunesse». 
 Catherine Frot ha conquistato il premio di miglior attrice per «Marguerite». «È stata un'avventura indimenticabile», ha detto l'attrice, che nel film interpreta una cantante d'opera stonata. Il film di Xavier Giannoli ha incassato altre tre statuette: miglior fonico, costumi, scenografia.
 Vincent Lindon è stato ricompensato come miglior attore nella «Loi du Marchè».
 «Cèsar d'honneur» e standing ovation per Michael Douglas, giunto espressamente a Parigi per ricevere il premio.
 È invece rimasto a bocca asciutta «Deephan», il film di Jacques Audiard, già ricompensato con la Palma d'Oro a
Cannes.  La quarantunesima edizione dei Cèsar è stata presentata dalla comica Florence Foresti. In platea anche il
sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e la neo-ministra della Cultura, Audrey Azoulay.
 Per Le Monde, gli artisti selezionati quest'anno sono stati l'occasione per molti a Parigi «di tirare una
boccata d'orgoglio patriottico e internazionalista».  Mentre agli Oscar non è stato «nominato un solo attore proveniente dalle minoranze» etniche - con tutte le polemiche del caso - la giuria dei Cèsar è invece «riuscita a dare al cinema transalpino un'immagine idealmente cosmopolita», con tanti artisti e registi stranieri o figli dell'immigrazione. E però - avverte Le Monde - lo si deve soprattutto al talento di una giuria che è riuscita a «rimodellare la realtà di un cinema francese molto meno 'diversificatò di quanto vorrebbero farci credere».