Cannes, le anticipazioni:
tante donne e niente selfie

Cte Blanchett, presidente della Giuria
di Gloria Satta
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Mercoledì 4 Aprile 2018, 08:54
Cannes 2018: scommesse, certezze, novità. Il cartellone del 71mo Festival (8-19 maggio) verrà annunciato il 12 aprile, ma già impazzano le indiscrezioni, le voci, le fughe di notizie, le fake news. Unica previsione che mette d'accordo tutti: dopo il fiacco 2017, si preannuncia un'edizione-monstre all'insegna dei grandi nomi, delle celebrazioni, delle nuove regole. Scommessa numero uno: Lars Von Trier, cacciato nel 2011 per le sue deliranti frasi filo-naziste, verrà perdonato e tornerà trionfalmente sulla Croisette con The House that Jack Built, storia di un serial killer interpretato da Matt Dillon? Chi vivrà vedrà.
LE DONNE. ntanto una certezza: nel primo anno senza Harvey Weinstein, mentre imperversano i movimenti anti-molestie, le donne saranno molte, a cominciare dalla presidente della Giuria Cate Blanchett e dalla regista Ursula Meier che assegnerà la Caméra d'or. Tra le registe, sarebbero pronte a sbarcare sulla Croisette Karyn Kusama con il thriller Destroyer (la star è Nicole Kidman), Jennifer Kent (The Nightingale), Agnieszka Smoczynska (Fuga), Naomi Kawase (Vision), Claire Denis con High Life interpretato da Juliette Binoche e Robert Pattinson, Valeria Bruni Tedeschi con Les Estivants.
GLI ITALIANI. Novità nuova di zecca: i selfie sul red carpet saranno proibiti perché sono «volgari», tuonano il direttore del Festival Thierry Frémaux e il presidente Pierre Lescure, inoltre intralciano la sfilata delle star. E gli italiani? Impensabile immaginare un'altra edizione senza i nostri film, negli ultimi due anni esclusi dal concorso. Pare sicura la presenza del premio Oscar Paolo Sorrentino con Loro, su Berlusconi. Ma si parla con insistenza anche di Matteo Garrone e del suo The Dogman (ispirato alla storia del Canaro della Magliana), di Alice Rohrwacher con la commedia Lazzaro felice e di Valeria Golino regista di Euphoria, mentre fuori concorso potrebbero andare Luca Guadagnino con il remake di Suspiria (conteso però anche da Toronto e Venezia) e Stefano Sollima con l'hollywoodiano Soldado.
Intanto l'abolizione delle proiezioni anticipate per la stampa (scopo: evitare le stroncature sui social prima delle anteprime ufficiali) fa già discutere la comunità internazionale dei giornalisti.
I PAPABILI.Tra i registi papabili figurano il maestro iraniano Asgar Farhadi che ha girato Everybody Knows con Penelope Cruz e Javier Bardem, il 29enne Xavier Dolan con The Death and Life of John F. Donovan (star Natalie Portman, Susan Sarandon, Kit Harington), il premio Oscar polacco Pawel Pawlikowski con Cold War, il turco Nuri Bilge Ceylan con The Wild Pear Tree, Alfonso Cuarón con Roma ambientato malgrado il titolo in Messico negli anni 70, Terry Gilliam con The Man who killed Don Quixote (progetto tormentatissimo), Yorgos Lanthimos con The Favourite. Dopo le polemiche dell'anno scorso, le produzioni Netflix e degli altri giganti dello streaming saranno fuori concorso. La Francia dei record (300 film in produzione quest'anno) schiera una cospicua pattuglia di papabili. Li guida Jacques Audiard, Palma d'oro 2015, con il western The Sister Brothers (protagonisti Jake Gyllenhaal e Joaquin Phoenix), Pierre Schoeller che racconta la Rivoluzione francese in Un peuple et son roi, Olivier Assayas regista di E-book che prende di mira l'editoria. Nei boatos della vigilia rimbombano anche Damian Chazelle che, dopo La La Land, dà gli ultimi ritocchi a First Man, ritratto malinconico dell'astronauta Neil Armstrong, e di Jean-Luc Godard, regista del documentario Le livre d'image.
GLI OMAGGI. Verrà presentata da Christopher Nolan l'edizione rimasterizzata in 70mm di 2001 Odissea nello Spazio, a 50 anni dall'uscita. Per festeggiare il mezzo secolo della Quinzaine des Réalisateurs, la sezione pop del Festival, Martin Scorsese riceverà la Carrosse d'or. E un degno omaggio alle donne (film di apertura?) potrebbe essere rappresentato da Ocean's Eight, sequel al femminile della saga d'azione, con Blanchett, Sandra Bullock, Anne Hathaway, Helena Bonham-Carter, Rihanna destinate a infiammare il red carpet sempre più preso d'assalto da modelle e influencer. Il cinema, che cerca i talenti di domani attraverso la Cinéfondation guidata dal presidente onorario di Cannes Gilles Jacob, appare più che mai deciso a difendere i propri spazi. 
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