Bianco, rosso e Verdone compie quarant'anni. Festa a sorpresa per il regista

"Bianco, rosso e Verdone" compie quarant'anni. Festa a sorpresa per il regista
di Riccardo De Palo
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Sabato 20 Febbraio 2021, 20:31

Furio e Magda in partenza dall’autogrill, con la donna (l’attrice russa Irina Sanpiter) annichilita dalle pesantezze del marito, che ripete in bagno, con marcato accento torinese: non ne posso più. L’emigrante di ritorno da Monaco di Baviera, la panza in evidenza, che arriva in Italia con la sua Alfasud rossa, vistosamente tifoso della Juventus, in cerca della circoscrizione elettorale di Matera. Il goffo Mimmo, che arriva a Verona per prelevare la nonna (ma si confonde con Vicenza), con la missione di portarla a votare, e non gliene va bene una.

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Uscito nelle sale il 20 febbraio 1981 (quarant’anni fa), “Bianco rosso e Verdone” è uno di quei film che chiunque ricorda con senso di nostalgia e beatitudine. «Una vita senza la passione per la musica - scrive lo stesso Carlo Verdone su Facebook - fa parte di anime austere, incapaci di lasciarsi andare, tristi e probabilmente noiose.

Senza note questo orrendo periodo sarebbe ancora più orribile». Così, il regista, appena uscito in libreria con “La carezza della memoria”, la sua autobiografia, ricorda di essere andato allo storico negozio di vinili e cd romano Elastic Rock, «un tempietto della musica», dove gli è stato chiesto da moltissime persone di firmare il dvd di Bianco rosso e Verdone. «Non capivo... Poi Massimiliano mi ha ricordato che proprio oggi ricorrono i 40 anni di questo amato film. Sono più bravi loro a ricordare gli anniversari che me».

Ore 9,05. Elastic Rock, il mio tempietto della musica. Ogni fine settimana l'appuntamento qui in questo storico negozio...

Pubblicato da Carlo Verdone su Sabato 20 febbraio 2021

Pochi ricordano che il produttore Sergio Leone (che temeva molto che il personaggio di Furio risultasse antipatico) chiese di soppiatto a Luca Verdone, fratello di Carlo e aiuto regista nel film, di fornirgli un resoconto quotidiano per essere sempre informato su ciò che accadeva sul set. Leone si convinse soltanto dopo una proiezione privata che aveva organizzato, con Alberto Sordi, Monica Vitti e il calciatore Paulo Roberto Falcão. Il giudizio di Sordi fu decisivo per le sorti del film.

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