Arene estive gratuite, gli organizzatori: «Distributori negano i film» Anica: «Fake news, dati sbagliati»

Arene estive gratuite, gli organizzatori: «Distributori negano i film» Anica: «Fake news, dati sbagliati»
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Martedì 9 Giugno 2020, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 14:38

È scontro tra gli organizzatori delle arene estive gratuite e l'Anica, associazione dei distributori cinematografici. Anche il cinema, infatti all'aperto o in sala come era prima del lockdown, vive una fase di grande crisi legata a tutto il mondo dell'intrattenimento duramente colpito dai provvedimenti anti Covid: ci sono infatti settemila lavoratori delle sale cinematografiche e mille delle distribuzioni senza lavoro e in cassa integrazione.

«Il Piccolo Cinema America di Roma, il Laboratorio di Quartiere Giambellino Lorenteggio - Scendi c'è il Cinema di Milano, Il FurgonCinema delle aree terremotate del Centro Italia e La Guarimba della Calabria denunciano pubblicamente in un appello che le più importanti case di distribuzione italiane, tra cui 01 di proprietà Rai, stanno effettuando un «blocco» sul mercato al fine di costringere gli organizzatori a rendere i loro eventi a pagamento per i cittadini
». Puntano il dito contro l' Anica - spiega Valerio Carocci - che a loro avviso «da più di due anni dà indicazioni scritte ai distributori italiani e alle agenzie estere di non concedere film per proiezioni a ingresso gratuito sul territorio italiano, nonostante queste riguardino esclusivamente titoli che hanno già concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala e già presenti in chiaro in TV, PayTv, Streaming e DVD».

Il punto è che i film sono proiettati gratis in un momento difficile e questo punto viene contestato dagli esercenti. Ecco perché secondo l'Anica quelle degli organizzatori
«sono fake news gravissime che riportano cifre di fantasia che, se non smentite, porteranno a conseguenze molto serie», scrive in una nota . «L'Anica ha sempre guardato con simpatia all'esperienza in piazza San Cosimato, tanto da invitare Carocci alla Conferenza sul rinnovamento delle sale cinematografiche ed esprimere amicizia e sostegno a questo progetto. Non esiste un solo atto, in particolare, che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli: occorre un'immediata e formale smentita a questo proposito».

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«L'Anica, associazione di categoria di distributori e produttori cinematografici, presieduta dall'ex sindaco di Roma ed ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli - dichiara Valerio Carocci del Piccolo Cinema America di Roma - da più di due anni dà indicazioni scritte ai distributori italiani e alle agenzie estere di non concedere film per proiezioni a ingresso gratuito sul territorio italiano, nonostante queste riguardino esclusivamente titoli che hanno già concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala e già presenti in chiaro in TV, PayTv, Streaming e DVD. I nostri eventi - continua Carocci - sono gratuiti per chi ne fruisce, ma non per l'industria cinematografica, alla quale abbiamo sempre pagato le concessioni a proiettare. Di fatto, noi - con i nostri partner e sponsor - offriamo il biglietto al pubblico, ma quel biglietto viene pagato all'industria cinematografica. Quest'anno con le altre realtà abbiamo richiesto 263 film differenti, ottenendo 235 risposte negative».

La replica è secca. «La Sezione Distributori dell' Anica non ha avuto alcun contatto con Carocci e i suoi collaboratori nel corso di quest'anno, né avrebbe potuto dare indicazioni commerciali alle aziende associate, che operano in base alle proprie strategie industriali, in un momento tanto difficile. Lo scorso anno - continua la nota dell' Anica - il Presidente Lonigro è andato in Piazza San Cosimato a esprimere la solidarietà propria e di tutti gli associati e anche la Presidente della Sezione Produttori Francesca Cima ha sempre manifestato apprezzamento ad iniziative volte all'avvicinamento del pubblico più giovane. È peraltro sorprendente la superficialità con cui si mostra di ignorare che in questo momento in Italia ci sono settemila lavoratori delle sale cinematografiche e mille delle distribuzioni senza lavoro e in cassa integrazione.

Una cifra drammatica cui vanno aggiunti circa 20mila lavoratori dell'indotto. Decine di sale cinematografiche, ed alcune aziende di distribuzione indipendenti italiane hanno annunciato la cessazione definitiva delle attività. Per questo, con grande pazienza e determinazione, l' ANICA e tutte le realtà della filiera stanno lavorando per salvare industrie, occupazione, mercato, autori, maestranze, attori e talenti, e cercare di ripartire in una situazione tanto difficile. Prima di lanciare attacchi irresponsabili, occorrono l'umiltà e la coscienza di sapersi guardare intorno, oltre al proprio specifico caso. Occorre la volontà di cercare soluzioni prima che insensate aggressioni».

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