Amy Winehouse, presto la verità nel film voluto dal padre: «Finora su di lei solo menzogne»

Amy Winehouse (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 16:07

L’annuncio era giunto lo scorso luglio: “Farò un film su mia figlia, diremo la verità”. A distanza di qualche mese, ora, mantenute le promesse, per Mitch Winehouse, papà di Amy, è arrivato il momento di aggiornare fan e curiosi.

Intervistato dal portale bangshowbiz.com, infatti, il genitore dell’artista britannica scomparsa nel luglio del 2011 a soli ventisette anni ha auspicato con forza (e quindi indirettamente comunicato) l’imminente avvio del progetto, nelle sue intenzioni una risposta ad “Amy”, il biopic diretto da Asif Kapadia che (per usare un eufemismo) non l’aveva proprio entusiasmato: “Speriamo di cominciare i lavori il prima possibile ma posso assicurare sin da ora che sarà qualcosa di più di un semplice film. Tutte le persone che non sono state prese in considerazione per il documentario erano arrabbiate. Vogliono che la loro voce venga ascoltata e noi non vogliamo essere come Asif, vogliamo che le persone dicano quello che vogliono ma non vogliamo che emergano solo le cose negative”.

Per riuscirci, così, in questo lasso di tempo, mr.

Winehouse ha stabilito contatti e sentito vecchie conoscenze, sue e soprattutto della figlia: “Abbiamo avuto un incontro lo scorso mese con alcuni dei più cari amici di Amy e le storie che sono venute fuori erano davvero eccezionali. Le persone non capiscono che ognuno ha almeno 100 storie da raccontare su Amy e questo è il tipo di cose che vogliamo provare a fare”.

Presentato lo scorso maggio all’ultima edizione del Festival di Cannes e distribuito nelle sale britanniche a partire dal 3 luglio, il lungometraggio di Kapadia, già regista di “Senna”, lavoro biografico dedicato alla memoria del mitico pilota di Formula Uno Ayrton Senna, prima della sua uscita, era stato attaccato duramente dai familiari dell’interprete di “Rehab” per le presunte falsità contenute al suo interno: “E’ stata una clamorosa occasione mancata per celebrare il talento e la vita di Amy - si leggeva in un comunicato inviato a “People” -. La pellicola è fuorviante e contiene anche diverse menzogne. Si basa su dichiarazioni di persone lontane da lei e, talvolta, che non facevano nemmeno più parte della sua vita. Ci sono alcune dichiarazioni sulla sua famiglia e sul suo management assolutamente prive di fondamento”.

A far scattare sull’attenti il signor Mitch e i suoi parenti più stretti, che avevano avuto modo di visionare la pellicola in anteprima, erano state soprattutto le parole di Blake Fielder-Civil, l’ex marito di Amy: “Mi accusa di essere il primo responsabile per la sua morte quando è stato lui a iniziarla all’uso di crack ed eroina - aveva confidato al “Sun” -. Se emergesse la verità sul suo conto, Blake potrebbe nemmeno più girare per strada”.